"Lascio un teatro conosciuto e apprezzato"

Il saluto di Antonia Ammirati. "Felicissima che ci sia un cambio al vertice: può portare solo tanta energia positiva per crescere ancora"

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di Igor Vanni

È uscito l’avviso pubblico per l’individuazione dei nuovi componenti del consiglio di amministrazione della Fondazione Sipario Toscana. Per presentare la propria candidatura c’è tempo fino alle 12 di lunedì 7 dicembre. Alla domanda deve essere allegato il curriculum vitae, in formato europeo, debitamente sottoscritto, contenente la specificazione analitica dei titoli e delle attività professionali svolte, che rappresenteranno criterio preferenziale nella valutazione finale. L’avviso è reperibile sul sito del Comune di Cascina. Giunge dunque al termine la presidenza di Antonia Ammirati, pronta per i saluti finali.

Che bilancio fa della sua gestione?

"È un bilancio molto positivo, ricordo che entrai in un teatro che non era quello che lascio. Aveva dei problemi e delle criticità, anche nelle cose più piccole. Ad esempio non esisteva una rete Wi-fi, non c’era una rete internet adeguata a un teatro che si rivolge a un paese intero. Siamo passati da piccole gestioni a una programmazione che aveva la necessità di avere uno slancio nazionale, varcare i confini di Cascina: il passato, seppur bello, era fatto di alti e bassi, ma noi dovevamo puntare molto più in alto".

Quali le soddisfazioni?

"Mi sono trovata a un bivio, dovevo rilanciare un teatro che meritava ben altri palcoscenici. Abbiamo ottenuto riconoscimenti bellissimi, emozionanti e indiscutibili: vincite di premi, valutazioni di qualità altissime, un pubblico che non ci ha mai lasciato e che è cresciuto sempre fino ad avere il tutto esaurito in ogni rappresentazione, per bambini e adulti. Per questo il bilancio finale è molto positivo e ne vado orgogliosa, grazie anche a un lavoro di squadra e a un’organizzazione pensata per una visione a 360 gradi di quella che deve essere la qualità culturale da portare su un territorio".

E i conti del teatro?

"C’è stato anche un po’ di rigore nelle spese, un contenimento necessario che è servito e che servirà ancora per rimettere in piano un teatro che aveva e che ha delle forti problematiche relative a un’economia che non è floridissima. Due anni in cui i risultati si sono ottenuti su tutti i fronti, ma che deve continuare ad avere qualcuno che lo coltivi come un bene prezioso".

Le dispiace andar via proprio adesso?

"In realtà sono felicissima che ci sia un cambio di guardia, perché nei ricambi c’è sempre tantissima energia positiva, si arriva con un occhio ancor più critico e si può crescere maggiormente. Lasciare così ben avviato un teatro con la certezza che si farà ancora meglio per il bene di tutti, mi fa solo piacere. È necessario cambiare, rinnovarsi con uno sguardo che oltrepassa i confini. Il teatro non è un luogo che può star fermo, ma deve rigenerarsi di continuo e i cambiamenti dei vertici sono assolutamente necessari perché danno delle spinte che servono per migliorarsi. Mi auguro che questa nuova gestione sappia far crescere ancor di più un teatro che adesso è conosciuto in tutta Italia e che è stimato e apprezzato anche nei più grandi palcoscenici italiani, con le nostre produzioni che hanno calcato le scene del Piccolo di Milano, dell’Argentina di Roma e di tanti altri teatri. Un grazie veramente a tutti e un ‘in bocca al lupo’ alla nuova gestione e a chi verrà: sono sicura che il teatro continuerà ad essere al centro dell’attività culturale di Cascina".

Cosa c’è nel suo futuro?

"Non lo so ancora, però ho tanto la sensazione che sia ancora teatro, perché non riesco a slegarmi da questo amore puro per il palco. Il teatro si fa per passione, è un mestiere difficile che ti ripaga ma anche tanto faticoso. Quindi ci sarà bel teatro, forse quel tipo che mi è mancato un po’ in questi anni: quello più compulsivo, da andare in scena tutti i giorni, ancora più faticoso di quello che è stato qui. Mi auguro di poter continuare a fare davvero del buon teatro".