Un nuovo sipario, realizzato dagli studenti del Liceo Artistico Russoli, è un oggetto concreto ma anche un simbolo della nuova stagione di vivacità, freschezza e fermento che sotto la direzione di Michele Galli e Cristian Carrara il Teatro Verdi sta autenticamente vivendo. Dopo lo strepitoso successo della stagione estiva in piazza dei Cavalieri e mentre si contano i giorni per l’apertura di quella autunnale con la prima di Norma (il 29 ottobre), il Verdi si prepara a regalare alla città il frutto di una speciale collaborazione, quella con gli studenti del Russoli che hanno dato vita a nuove tavole sceniche del sipario di Annibale Gatti con Goldoni che legge un sonetto nel Giardino Scotto. Da alcuni giorni sui canali social del Verdi è possibile ‘assistere’ ai dietro le quinte di questa operazione fortemente voluta dalla direzione del Verdi, desiderosa di coinvolgere i giovani, presenti e futuri fruitori dell’offerta culturale del Teatro. Ieri, intanto, un assaggio in anteprima per la stampa, con i ragazzi, i loro docenti, il personale del Verdi e lo scenografo di riferimento. "Come Teatro di Pisa - ha detto Michele Galli - crediamo molto nel coinvolgimento dei giovani e per questo abbiamo cercato la collaborazione di diverse istituzioni scolastiche. Con il Russoli ci siamo trovati in sintonia, siamo molto orgogliosi del lavoro dei ragazzi e felici che il teatro possa essere per loro un luogo utile da frequentate, anche in futuro, per sviluppare e acquisire nuove esperienze". Soddisfatta anche Rita Ristori, docente del liceo artistico di Pisa, che ha partecipato al laboratorio con diversi ragazzi. "Con entusiasmo - ha spiegato – abbiamo aderito a questo progetto che ha permesse agli studenti di essere coinvolti in una attività che comprende i quattro indirizzi della scuola: grafica, figurativa, architettura e design". "Il bozzetto autografo di Annibale Gatti, di proprietà del Teatro – ha spiegato poi la professoressa Silvia Tomasi – è stato riprodotto dai nostri ragazzi che lasciano così testimonianza di due scenografie belle e importanti". "Volevamo realizzare un sipario più piccolo ed agevole - ha detto lo scenografo Sergio Seghettini - e ci siamo riusciti, grazie anche ai ragazzi del Russoli che hanno lavorato insieme a noi con passione e dedizione".