L’appello degli ornitologi "Esemplari unici a rischio"

Questo potrebbe essere l’impatto sulla fauna e la flora del sito naturalistico. Lo scenario delineato dagli esperti: "Perdita di biodiversità e pericolo alluvioni"

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"L’oasi di ripopolamento faunistico del parco di Coltano è in gravissimo pericolo". A lanciare l’allarme sul massiccio impatto ambientale che potrebbe comportare il mastodontico piano di costruzione di una cittadella militare nel sito naturale, è il residente e ornitologo di Agrofauna, Giuseppe Vecchio.

Quali sono i rischi per le specie che vivono nel parco?

"Questa è un’area densamente popolata da specie di rapaci sulla lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). È uno dei pochi luoghi, per esempio, dove nel periodo da ottobre-novembre fino a febbraio-marzo, svernano l’albanella reale e l’albanella pallida. Mentre negli altri mesi, l’oasi di Coltano si popola di stormi di albanella minore che nidificano proprio in queste aree. Ci sono anche diversi rapaci notturni come la civetta e il barbagianni. Proprio per questa presenza di numerose specie, il parco di Coltano è diventato un hotspot importantissimo sul territorio pisano per l’attività di birdwatching che è portata avanti anche da Agrofauna".

Il territorio interessato dal piano – come specificato da diverse realtà che si battono quotidianamente a tutela dell’ambiente – è soggetto ai vincoli di Area naturale protetta di rischio pericolosità alluvionale e di tipo ambientale. L’attenzione è stata posta anche sul vasto consumo di suolo che la realizzazione del piano comporterebbe per un territorio finora privo di qualsiasi segno di urbanizzazione.

Quali possono essere le ripecussioni sull’area interessata dal progetto?

"Il territorio di Coltano è ubicato sotto il livello del mare, perciò senza l’agricoltura e di conseguenza una regimazione delle acque, per effetto dell’impermeabilizzazione del suolo, è prevedibile (senza un intervento adeguato) un eventuale aumento della soglia di rischio di alluvioni ed esondazioni dei canali di raccolta delle acque".

Quindi un impatto geologico senza precedenti?

"Sicuramente potrà generare dei danni a breve e lungo termine. Ciò che ci preoccupa maggiormente è il rischio concreto di perdita della biodiversità presente a Coltano".

E per i residenti cosa cambierà?

"Questo nuovo insediamento porterà ad un aumento della pressione antropica in un territorio poco urbanizzato, che conta circa 400 residenti. La realizzazione del piano preoccupa anche sotto questo aspetto: l’impronta umana segnerà un cambio di rotta in un territorio dove attualmente prevale la natura".

Intanto, la raccolta firme su www.change.org lanciata dai cittadini sta raccogliendo migliaia di adesioni: il grido di chi non si piega e vuole impedire la realizzazione della base militare.

Lei ha firmato la petizione?

"Sì, assolutamente. Come molti altri speriamo di poter continuare a godere del panorama di tutti i giorni e non di una colata di cemento".

Ilaria Vallerini