La sera tutti a tavola, ma distanziati. "Da nonna vi dico: resistete e siate prudenti"

Carla Scuto ha figlia, genero e nipoti in casa: "Rinunciamo a baci e abbracci, mi sento però molto fortunata ad averli con me"

Carla Scuto in cucina

Carla Scuto in cucina

Pisa, 15 novembre 2020 - Carla incoraggia tutti. "Usiamo le precauzioni e vedrete che ce la faremo". Lei, in questi giorni di chiusure, i nipoti li ha in casa. "Mia figlia (Lia Gagliardi, avvocato e presidente provinciale Adiconsum, ndr) sta facendo dei lavori nella sua abitazione e così sono tutti da me". L’abbiamo incontrata e abbiamo passato un po’ di tempo con questa nonna viva e felice che ci ha spiegato come è la convivenza in tempi di Covid e le precauzioni che prendono in famiglia. "La mattina i bimbi sono a scuola – racconta Carla Scuto – e io vado alla Cisl, sezione pensionati (Fnp), dove cerchiamo di aiutare le persone, soprattutto in questo periodo. I miei nipoti, Lorenzo di 6 anni e Marta di 8, escono verso le 15.30. Ed è allora che cambia il corso dei miei impegni".

Il tempo della nonna è scandito da loro. "Si comincia con la merenda, poi, quando è possibile, si va al parco, facciamo attività all’aperto, non appena rientriamo, preparo la cena". Una compagnia in casa. "Capisco che chi è da solo possa soffrire in questo momento non vedendo i nipoti. Anche noi, però, rispettiamo le regole per il bene di tutti, per loro e per me. Nella mia camera ora non entra più nessuno. Prima, per esempio, i bambini ci guardavano la tv. I piccoli cerco di tenerli a distanza, anche se non è facile perché loro sono molto affettuosi. Mi chiedono sempre ‘nonna, come stai?’ e ci diciamo spesso ‘ti voglio bene’ e poi sono abituati a me, abitano sotto al mio appartamento".

Il momento più intenso è la cena. Intorno alle 19.30, la famiglia si raduna intorno alla tavola, è lei la cuoca, ma, una volta seduta, sta un pochino più in disparte. "Stiamo sì tutti insieme ma distanziati. Non ci scambiamo il cibo né le posate. Se un piatto non viene usato finisce comunque in lavastoviglie. Insomma, cerchiamo di tutelarci al meglio, ma so di essere molto fortunata in questo momento. Altri non lo sono". Carla si rivolge proprio a loro. "Il messaggio è che se devono stare da soli, è soltanto per un periodo ed è un sacrificio che in molti stanno affrontando". Qualche sostegno. "Possono aiutare i mezzi informatici, ma non è la stessa cosa. E poi non tutti sanno usarli. Mi fanno tanta tenerezza i nonni senza i loro nipoti. Io ho questa fortuna di averli con me, ma capisco che deve essere davvero difficile. Si ha sempre bisogno di un contatto fisico".

Quindi l’appello: "Resistete! Continuate a sperare che questo periodo così trsite e tragico finisca e che ci si possa riabbracciare presto". Un pensiero va, oltre a chi è ricoverato in ospedale, agli ospiti delle Rsa. "Mi preoccupano tanto gli anziani nelle case di riposo. Purtroppo ho l’impressione che in molte non siano così tutelati come dovrebbero esere. Capisco che tanti preferiscano rimanere a casa perché negli ospedali o in certe Rsa, finiscono per rimanere senza affetti e punti di riferimento, persino i nostri mobili rappresentano il nostro mondo e il legame con questo. Senza questi appoggi si finisce nella disperazione".