"La qualità costa tanto Ma solo così si cresce"

L’ad di Autostrade per l’Italia, Robertto Tomasi, alla Scuola Sant’Anna: "Cambiamo paradigma: investire è garanzia di successo a lungo termine"

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di Gabriele Masiero

PISA

"Dove i livelli di corruzione sono più bassi, gli indici di benesseresono più alti e ce lo dicono i dati internazionali. Il nostro piano industriale è guidato dall’idea di un business responsabile: abbiamo moltiplicato i livelli di sicurezza delle infrastrutture e gli investimenti destinati ad ammodernamento e nuove opere, per un totale di 21 miliardi di euro". Non ci gira intorno l’ad di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, e davanti a una platea di docenti e ricercatori della Scuola Sant’Anna ed esperti, va dritto al cuore del problema: "Investire sulle competenze significa costruire processi aziendali che valorizzino le professionalità esistenti con un’assunzione di responsabilità diffusa". Tomasi ha partecipato alla quarta edizione di Bif Talks, l’iniziativa della Sant’Anna in collaborazione con Transparency International Italia, che mette a confronto docenti, manager pubblici e privati per favorire la diffusione della cultura dell’integrità nei settori privato e pubblico. "Il nostro piano - ha aggiunto Tomasi - vede l’assunzione nel gruppo di 2.900 persone, nuovi modelli operativi, la creazione di nuove società d’ingegneria, della costruzione, della gestione dei servizi e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche per la mobilità sostenibile. La nostra profonda trasformazione parte da un tragico punto di rottura, quello del Ponte Morandi, ed è un processo complesso di rigenerazione che punta su efficienza, trasparenza e sicurezza: valori, processi semplici, chiari e trasparenti, sistemi e contesti non burocratici, con chiare assunzioni di responsabilità".

Facile a dirsi, assai meno trasformare in azioni concrete queste intenzioni. "Ma l’Italia deve diventare il Paese del fare e non solo del dire - ha spiegato Tomasi - e cito un esempio per capire meglio: la vicenda del Passante di Bologna, di cui si parla da anni. I ritardi su quel nodo autostradale sono costati in media alla collettività 150 milioni di euro l’anno in termini di carburante speso per i rallentamenti, di tempo perso nel percorrerlo e di ritardi di altro tipo. Ecco perché va fatto, altrimenti il nostro Paese continuerà a sprecare un’opportunità di crescita. Invertiamo il paradigma: la qualità costa ma è garanzia di successo a lungo termine".

L’appuntamento di ieri , ha concluso la rettrice Sabina Nuti, "conferma che la collaborazione, destinata a crescere, con Transparency International Italia e il Business Integrity Forum, è un risultato concreto dell’impegno scientifico e culturale della Sant’Anna nel dialogare con le aziende per definire strumenti e modelli efficaci per un’attività di impresa sostenibile" e secondo Gaetana Morgante, direttrice dell’Istituto Dirpolis, "codici etici e i sistemi integrati di compliance sono ormai diventati strumenti capaci di orientare la cultura aziendale verso obiettivi di legalità e sostenibilità, ma rappresentano anche sempre di più i presupposti per rendere giuridicamente e socialmente responsabili le imprese, quando quegli impegni sono disattesi".