La prima volta alle urne di Ginevra "Che ansia, ma ho scelto di esserci"

Diciannovenne di Orzignano: "Un’emozione amplificata dopo 2 anni di pandemia"

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L’emozione della prima volta si mischia al senso di responsabilità. Ha scelto di votare di buon mattino, a Orzignano dove abita, Ginevra Fenech, 19 anni, residente nel Comune di San Giuliano Terme. Lo ha fatto prima di andare a lavorare, perché nulla al mondo le avrebbe impedito di "dire la sua" e di farlo con un paio di semplici X sulle schede di Camera e Senato. "L’atto di votare può essere considerato una pietra miliare nella vita di ogni cittadino italiano e del mondo", spiega con enfasi subito fuori dal seggio, dove si è recata accompagnata dalla mamma e prima di trascorrere la domenica al lavoro. "Votare - dice convinta - è un diritto e un dovere fondamentale e necessario. E io mi sono approcciata a questa mia pietra miliare in una maniera allo stesso tempo simile e totalmente differente da quella di tutti gli altri neo votanti che ci sono stati finora, ci sono e ci saranno: molta eccitazione, ma soprattutto paura e ansia. E anche un po’ di confusione".

Sì perché la campagna elettorale balneare non ha aiutato a capirci molto nella girandola di slogan e promesse elettorali, anche le più impossibili da realizzare, che come a ogni tornata elettorale caratterizzano i partiti. Non è importante chi abbia votato Ginevra, ma che l’abbia fatto. Che abbia scelto di essere partecipe con la sua scelta a un destino, che sarà, qualunque sia l’esito, il destino di ciascuno di noi soprattutto dopo gli anni tempestosi che abbiamo e stiamo attraversando con la pandemia che ci ha chiusi in casa (a cominciare proprio dagli adolescenti, privati perfino della scuola in presenza costretti a sentirci uniti tramite una chat di Whatsapp o su Zoom) fino alla guerra inattesa alle porte di casa nostra. "È per questo che le mie emozioni - osserva la diciannovenne pisana - erano allo stesso tempo comuni e amplificate dalla valanga di eventi che ha colpito il nostro pianeta in questi tre anni. Ma anche dalle numerose campagne elettorali da cui veniamo continuamente bombardati, molte delle quali premono abilmente sulle paure e le preoccupazioni della popolazione, arrivando perfino a isolarci e allontanarci gli uni dagli altri. Io oggi (ieri, ndr) ho scelto di esserci. Di dire la mia. Di far sentire la mia voce. Perché è un mio diritto e un mio dovere".

Gab. Mas.