La politica litiga sul sindaco di un secolo fa

La maggioranza nega l’intitolazione della sala consiliare al socialista Botti. La minoranza: "Anche Parrella e Melani del Psi hanno votato no"

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"Avete deciso di prendere tempo probabilmente per evitare attriti in giunta. La proposta del centrosinistra vi è nota. Adesso tocca a voi". E’ il polemico e critico commento finale della lista Santa Maria a Monte di Tutti al comunicato nel quale viene data notizia del voto contrario della maggioranza composta da socialisti e centrodestra alla proposta di intitolazione della sala consiliare a Giovanni Botti, "sindaco socialista costretto a dimettersi, insieme a tutta la giunta, nel marzo del 1921 sotto la minaccia fisica delle squadre fascist". La lista di opposizione che fa riferimento al Pd e ai partiti del centrosinistra, ha presentato una mozione in consiglio comunale per intitolare l’aula consiliare in occasione del centenario dei trafici fatti.

"Avevamo la quasi certezza assoluta che i componenti di destra della maggioranza non avrebbero votato il testo – spiegano i componenti di Santa Maria a Monte di Tutti – Stupore ha destato, invece, la posizione dei due socialisti, la sindaca Ilaria Parrella e il capogruppo Silvano Melani che, pur avendo per anni messo in risalto il ruolo antifascista di Botti al punto da conservarne la fotografia nella stanza del sindaco, hanno votato contro. Il tandem socialista della coalizione di destra a prima vista sembrerebbe non essere stato in grado di dire no agli azionisti di maggioranza, ossia i gruppi numericamente più consistenti nella coalizione, e tutti insieme per uscire dalla situazione hanno pensato ad una contro mozione dove si chiede alle consulte di ’dare un contributo’ alla proposta dimenticando che la mozione è di esclusiva competenza del consiglio, massima espressione della rappresentanza elettiva".

"Parrebbe che su tematiche che, in qualche modo, afferiscono agli anni tragici del fascismo la giunta abbia difficoltà a fare i conti con la storia – concludono Francesco Petri, Manola Diomelli e Patrizia Faraoni, consiglieri di Santa Maria a Monte di Tutti – Due anni fa alla nostra proposta di concedere la cittadinanza onoraria alla maestra Gabriella De Cori, uccisa ad Auschwitz nel 1944, ci venne risposto di istituire una commissione per il conferimento della cittadinanza che non è stata in grado di assumere alcuna decisione".

g.n.