"La mia telefonata a chi è colpito dal Covid"

Il sindaco Matteo Ferrucci contatta tutti i residenti di Vicopisano infettati dal virus: "Così possiamo sentirci davvero parte di una comunità"

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di Saverio Bargagna

"Provo a chiamarli tutti. Ora diventa sempre più difficile, perché i numeri sono cresciuti parecchio. Però...". Per Matteo Ferrucci, sindaco di Vicopisano, è una sorta di missione: ogni giorno, da mesi, recupera i numeri di telefono di chi è stato trovato positivo al Covid, alza la cornetta e chiama per sincerarsi dello stato di salute e delle eventuali necessità dei suoi concittadini.

Sindaco ha davvero chiamato tutti i positivi di Vicopisano?

"Sì, fin dai primi giorni della pandemia. Le prime settimane, addirittura, chiamavo anche chi si trovava in quarantena. Ora, in onestà, sono rimasto un po’ indietro: da inizio anno abbiamo avuto circa 300 nuovi casi a Vico e capisce... non è un lavoro facile e occorre tanto tempo. Pensi, ad esempio, cosa significhi anche soltanto trovare i numero di telefono...".

E che cosa dice a chi è stato infettato?

"In realtà non c’è molto da dire. La mia telefonata è il modo più semplice e diretto per far sentire la vicinanza di una comunità. Nessuno deve sentirsi solo e abbandonato".

Quale reazione riscontra?

"Devo dire che molti sono sorpresi, non si aspettano la chiamata del sindaco e, in qualche modo, restano contenti. E’ una reazione generale, sia di chi sta bene sia di chi sta peggio".

Che lavoro vi è dietro a questo suo impegno?

"Enorme. Ringrazio l’Usl, e in particolare il dottor Gallo e i suoi collaboratori, con il quale abbiamo un rapporto quotidiano che trascende domeniche, feste comandante e orari notturni. Colgo l’occasione anche per ringraziare Simona Caroti, responsabile dell’ufficio stampa, che si occupa di fare da tramite andando ben oltre l’orario di lavoro".

Che cosa le chiedono i suoi cittadini?

"Qualcuno mi racconta la sua vicenda personale ma, i più, mi rivolgono domande tecniche sulla burocrazia, sui tempi e sulla gestione dei rifiuti. Ho notato poi una grande differenza...".

In che cosa?

"I primi giorni, quando chiamavo le persone colpite dal Covid, queste erano davvero molto spaventate. Oggi lo sono sempre meno anche se resta altissima la responsabilità sociale".

Ha chiamato anche i ragazzi giovani?

"Tanti 17enni e 18enni: spesso ci diamo del tu, ma avverto un forte rispetto per le istituzioni. Si ritiene che a Vicopisano tutti si conoscano, ma non è così. La mia telefonata è un piccolo servizio per una comunità che mi ripaga con grandi soddisfazioni".