La matematica perde un maestro E’ morto il professor Ambrosetti

Aveva 76 anni e aveva insegnato per tutta la sua carriera accademica alla Scuola Normale e poi a Trieste. Celebri sono il suo Teorema di Passo Montano e quello di Inversione Globale con Singolarità

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PISA

Lutto nel mondo accademico per la morte, avvenuta venerdì, di Antonio Ambrosetti, uno dei più grandi matematici moderni. Ambrosetti aveva 76 anni, era nato a Bari, e aveva insegnato per tutta la sua carriera accademica alla Scuola Normale e alla Sissa di Trieste. Accademico dei Lincei, è stato un punto di riferimento per la comunità scientifica e per i suoi numerosissimi collaboratori e allievi.

Il docente si era laureato in Matematica all’Università di Padova ed era arrivato a Pisa nel 1966 per svolgere il dottorato di ricerca alla Scuola Normale, sotto la guida del professor Giovanni Prodi, con cui aveva stretto una duratura collaborazione e una profonda amicizia per tutta la vita. Ambrosetti rimase assistente alla Scuola Normale per alcuni anni, interagendo proficuamente con l’effervescente ambiente pisano, in particolare con De Giorgi, Stampacchia e con i molti matematici di tutto il mondo che in quegli anni frequentavano Pisa. Ad allora data l’inizio della proficua collaborazione con Paul Rabinowitz.

Nel 1975 vinse la cattedra di Professore Ordinario di Analisi matematica, e il suo primo incarico lo portò a Bologna, successivamente si trasferì a Ferrara e nel 1978 alla nascente SISSA di Trieste, dove fu uno dei primi professori ad insegnare. Dopo una breve parentesi presso l’Università di Venezia, fu chiamato presso la Scuola Normale Superiore nel 1986, dove rimase sino al 1998 contribuendo all’eccellenza e alla visibilità internazionale della scuola di Analisi Nonlineare. Infine si trasferì nuovamente alla SISSA, di cui aveva sempre seguito con attenzione le attività. A Pisa Ambrosetti contribuì all’eccellenza e alla visibilità internazionale della scuola di Analisi non lineare, fondata da lui stesso tra gli anni Sessanta e Settanta assieme a Prodi, sviluppando tecniche generali quali teoria della biforcazione, metodi variazionali e topologici, teoria dei punti critici. Tra i suoi tanti lavori di pregio, celebri sono il Teorema di Passo Montano, dimostrato con Paul Rabinowitz, e quello di Inversione Globale con Singolarità, dimostrato con il suo maestro Giovanni Prodi. Nel 1998 si trasferì a Trieste, alla SISSA, di cui aveva sempre seguito le attività. Ambrosetti era stato autore, con numerose collaborazioni internazionali, di più di 140 pubblicazioni scientifiche tra le quali cinque monografie, oltre a vari libri di testo e divulgativi.

La sua ampia visione e la sua chiarezza espositiva, oltre alla sua profondità, hanno fatto di lui un punto di riferimento per la comunità scientifica e per i suoi numerosissimi collaboratori e allievi, per i quali è stato una guida stimolante, attenta e sempre disponibile. Fra i numerosi riconoscimenti di Ambrosetti si ricordano la conferenza su invito al Congresso Internazionale dei Matematici a Varsavia nel 1983, il premio Caccioppoli nel 1985, le conferenze plenarie ai convegni Equadiff del 1982, 1995, 1999 e 2001, la Cattedra Lagrange nel 1991, il premio Amerio nel 2007.