"L’Università ci ripensi: ripercussioni terribili"

La presidente Grassini: "Danni gravissimi per tutto l’indotto economico E non solo del centro città"

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PISA

"Chiediamo al rettore di ripensare la scelta di posticipare al 2021 tutte le lezioni in aula dell’università di Pisa. Se così non fosse, gli effetti per l’economia pisana sarebbero ancora più disastrosi". Non piace a Confcommercio la decisione dell’ateneo di prorogare di altri sei mesi, salvo poche eccezioni, la didattica a distanza al posto di una seppur graduale ripresa dell’attività in presenz,ch significherebbe, implicitamente, riportare da settembre in città migliaia di studenti fuori sede da mesi ormai tornati presso le proprie città di origine. Per questo la presidente dell’associazione di categoria, Federica Grassini, ha indirizzato una lettera al rettore, Paolo Mancarella, per chiedergli di rivedere la decisione presa. L’associazione dei commercianti esprime infatti "perplessità rispetto a una decisione che inevitabilmente prolunga e condanna l’economia pisana a un lockdown a tempo indeterminato".

"Nessuno - afferma Grassini - contesta ovviamente le esigenze di sicurezza, e gli imprenditori, insieme a medici e personale sanitario, sono stati i primi a esserne consapevoli e ad agire di conseguenza. Adesso però l’università non può tirarsi indietro e fingere che il problema non esiste. Le decisioni sulla ripresa delle lezioni e sul graduale ripristino o meno delle attività didattiche incidono inevitabilmente sulla tenuta dell’indotto economico pisano, ben oltre il solo territorio comunale". Poi Grassini snocciola i numeri dell’impatto che la decisione presa da senato accademico e cda dell’ateneo può avere sul tessuto economico locale: "Parliamo di un giro di consumi generato dall’università di circa 200 milioni di euro, di cui oltre 50 in affitti, 30 milioni per generi alimentari, 8 milioni per bar, 5 milioni per librerie e così via. Come ha detto il presidente della conferenza dei rettori, Ferruccio Resta, l’università è una comunità fatta di menti, persone e relazioni e proprio a partire da queste fondamentali relazioni con il territorio pisano chiediamo che la decisione di rinviare tutto al 2021 vada radicalmente modificata". Infine, hiede a Mancarella "un surplus di responsabilità verso una città che all’università non ha mai negato niente per consentire una ripresa in aula di lezioni ed esami già dal prossimo autunno".