«L’esplosione ha abbattuto i muri. Abbiamo fatto strada ai ragazzi»

Parlano il tecnico e un professore: tra i primi ad arrivare

Gli studenti hanno dovuto lasciare le aule all'istante (Foto Cappello-Valtriani)

Gli studenti hanno dovuto lasciare le aule all'istante (Foto Cappello-Valtriani)

Pisa, 24 ottobre 2018 - «È STATO terribile. Ho raggiunto il laboratorio immediatamente – racconta l’addetto alla sicurezza Paolo Nardini –. Ho messo in sicurezza gli studenti coinvolti nell’incidente facendoli passare sotto le docce che sono state installate vicino ai locali tecnici, proprio per essere utilizzate in caso di contaminazione. Mi sono preoccupato subito di chiamare rinforzi per limitare gli sversamenti». Lui è tra i primi ad essere accorsi al laboratorio del secondo piano dopo lo scoppio. «All’inizio è sembrato il botto causato da un oggetto pesante che cade – ricorda –. Poi ho realizzato che era qualcosa di ben più grave. Ho seguito il rumore e sono arrivato davanti alla porta. Lo spettacolo è stato forte». Un odore acre nell’aria, un po’ di fumo dovuto all’inizio d’incendio e polveri, sollevate anche dalla caduta dei muri di cartongesso. Muri caduti a causa dell’esplosione, portando giù con sé gli scaffali di altri due laboratori (appunto adiacenti) con il loro contenuto: flaconi con sostanze infiammabili e soluzioni chimiche di varia natura.

Tra i primi ad essere andati in soccorso dei tre feriti il professore di chimica industriale, Valter Castelvetro. «Mi trovavo a una decina di metri dal laboratorio interessato dall’incidente – racconta –. I giovani coinvolti sono tutti giovani esperti che sanno lavorare e che sanno farlo in sicurezza. Anche in questa occasione, come dimostra l’entità lieve delle lievi riportate, si stavano muovendo nel massimo rispetto dei protocolli previsti dalla Legge. Se così non fosse stato avremmo dovuto assistere ad uno scenario ben peggiore. Invece si è svolto tutto nelle regole. Da quanto ho potuto constatare le tre persone non stavano maneggiando direttamente le sostanze, ma si trovavano vicino al macchinario dove, per ragioni ancora da comprendere, si sarebbe verificato l’imprevisto. Stavano seguendo la cosiddetta fase di distillazione del solvente, una fase delicata ma che avviene in ambiente protetto. Difficile dire al momento cosa possa aver scatenato il principio d’incendio e quindi l’esplosione».

El.Cap.