Da Pisa la molecola contro l’invecchiamento

Nella clinica dermatologica al Santa Chiara uno studio per combattere le malattie degenerative. "Oggi si fa più prevenzione"

Lo stilista Renato Balestra a Pisa, con il professor Marco Romanelli, direttore dell’Unità

Lo stilista Renato Balestra a Pisa, con il professor Marco Romanelli, direttore dell’Unità

Pisa, 12 gennaio 2020 - Intus et in cute, intus ut in cute» scriveva Cicerone. La cura della pelle è una pratica medica vecchia almeno duemila anni. Già gli antichi romani, e prima di loro i greci e gli egizi, avevano compreso quanto l’organo più esteso del nostro corpo fosse lo specchio fedele dello stato di salute dell’intero organismo e la traduzione del grado di benessere dell’anima. Questo motto campeggia anche nel murales che decora l’ingresso della Clinica di Dermatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, situata nel complesso del Santa Chiara.

Il professor Marco Romanelli, direttore dell’Unità Operativa, ha fatto di questa locuzione latina il filo conduttore delle attività della struttura, finendo per ricevere l’apprezzamento e la piena fiducia anche di celebrità di calibro internazionale. Uno di questi, è lo stilista Renato Balestra, il quale nei giorni scorsi ha visitato la Clinica Dermatologica pisana per salutare proprio il professor Romanelli, amico di vecchia data. «Io lo chiamo ‘Maestro’ – spiega il direttore dell’Uo -, perché con le sue creazioni ha portato in alto l’Italia nel mondo».

Com’è nato il rapporto con lo stilista?  «Diversi anni fa ci siamo conosciuti negli Stati Uniti, mio fratello Paolo, è dermatologo nel Dipartimento di Dermatologia dell’Università di Miami. Con il tempo l’amicizia si è consolidata attraverso colloqui scientifici ed eventi culturali. L’ultimo al quale ho partecipato è stato «Celeblueation»: mercoledì 8 gennaio nel palazzo della Fondazione Zeffirelli a Firenze, in occasione di Pitti Uomo, è stata organizzata una mostra che ha ripercorso la carriera di Renato Balestra attraverso le sue creazioni più iconiche».

Balestra si è interessato al lavoro della Clinica?  «Durante la visita il ‘Maestro’ si è soffermato a discutere sui temi della cute, definendola come un bel vestito che ci portiamo addosso per tutta la vita e che dobbiamo quindi curare con una prevenzione attenta e costante».  

Avete anche discusso degli sbocchi futuri della ricerca scientifica in questo ambito?

«Certamente. L’Aoup è partner di un progetto di ricerca sulla molecola che blocca l’invecchiamento cellulare. Obiettivo, trovare la chiave per curare malattie degenerative, comprese quelle della pelle».

Lei dirige la Clinica dal 2015: come si è evoluta?  «Abbiamo voluto offrire ai pazienti un’immagine moderna e tecnologica della struttura. Gli ambienti della Dermatologia hanno ricevuto una ricollocazione interna che consente all’utenza ed al personale sanitario un migliore utilizzo con un incremento di spazio, necessario per la crescente richiesta di consulenze specialistiche. Le tecnologie utilizzate per la diagnostica delle malattie dermatologiche sono oggi quanto di più moderno il mercato può offrire».

Quali sono i principali ambiti di intervento?  «I tumori cutanei ed in particolare il melanoma rappresentano una sfida costante. Per questo ci siamo dotati di sistemi di analisi di immagine molto sofisticati. Anche le malattie infiammatorie cutanee come la psoriasi e la dermatite atopica rappresentano un focus principale delle nostre attività assistenziali, dove possiamo offrire terapie innovative per le forme più gravi che causano alterazioni della qualità della vita dei nostri pazienti».

È cambiata la percezione della prevenzione?  «Stiamo finalmente assistendo ad un cambio di cultura sanitaria che si concretizza in una sempre maggiore attenzione in tema di prevenzione. I dati statistici lo confermano con un incremento di melanomi di piccole dimensioni, quindi più facilmente controllabili, che vengono asportati chirurgicamente. Il paziente con sospetto melanoma viene operato in Clinica in tempi brevi e poi inserito in un percorso di follow up con il contributo multidisciplinare di altri specialisti».

Esiste un’età specifica per rivolgersi al dermatologo?  «Possiamo averne bisogno nei tre periodi principali della nostra vita, che racchiudono differenti aspetti clinici. C’è una dermatologia pediatrica, una dell’adulto ed anche una geriatrica».  Andrea Martino