Rogo del Monte Serra, "Il governo non riconoscerà lo stato di emergenza"

Lo annuncia il governatore della Toscana Enrico Rossi. "L'incendio - si legge nella lettera indirizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Regione - non risulta abbia coinvolto in modo significativo le strutture e le infrastrutture"

L'incendio sul Monte Serra

L'incendio sul Monte Serra

Pisa, 7 movembre 2018 - Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, ha informato il Consiglio regionale che per l'incendio che ha devastato il Monte Serra, in provincia di Pisa, nel mese di settembre, è "arrivata dal governo una lettera in cui ci dicono che non ci è stato riconosciuto alcunché". Nella lettera indirizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Regione si scrive infatti che "l'evento non ha determinato condizioni tali da giustificare l'adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via straordinaria. In particolare, l'incendio non risulta abbia coinvolto in modo significativo le strutture e le infrastrutture presenti nell'area percorsa dal fuoco. Peraltro, i centri abitati sono stati lambiti dalle fiamme e gli interventi di riduzione del rischio residuo sono connessi direttamente al recupero forestale delle aree interessate".

"Il punto - ha sottolineato Rossi - non è nemmeno non aver visto riconosciuto il danno; il punto sono state le dichiarazioni e le passerelle che abbiamo visto in quell'occasione. Mi auguro che questa volta si possa ottenere un riconoscimento adeguato: abbiamo avuto danni quanto la Lombardia e l'Emilia-Romagna e chiediamo un trattamento equo anche per la Toscana".

Il presidente Rossi ha quindi aggiunto che altra cosa è quella che riguarda i danni all'agricoltura, per i quali si chiede lo stato di calamità naturale al Ministero dell'agricoltura: la Regione ha già aperto una pagina sul sito di Artea dove tutti gli imprenditori agricoli che hanno subito danni potranno chiedere il rimborso. Vale per essi un fondo europeo che la Regione ha concertato insieme al precedente Governo e che l'Europa ha messo a disposizione degli agricoltori in caso di calamità.