Incendio del Monte Serra, il sindaco di Calci: "Condannato concittadino, dolore in più"

Il primo cittadino Ghimenti: "Nessuno osi ripetere quel gesto"

Giacomo Franceschi, 40 anni (Foto Enrico Mattia Del Punta)

Giacomo Franceschi, 40 anni (Foto Enrico Mattia Del Punta)

Calci (Pisa), 18 settembre 2021 - Fa male che a essere ritenuto colpevole sia uno della comunità: un calcesano, un volontario. C’è poca voglia di parlare, si attende la Cassazione, ma sono tre anni che chi è stato colpito aspetta la verità. Ieri è stata detta quella del Tribunale di Pisa che ha accolto la tesi della Procura.

In paese e negli altri che hanno avuto danni si commenta questo primo verdetto. "Prendiamo atto di questa sentenza di colpevolezza per un calcesano, fatto che fa ulteriormente male – le parole del sindaco Massimiliano Ghimenti – Siamo ad un primo grado di giudizio, attenderemo di leggere le motivazioni e vedremo se sarà presentato appello. Quando saremo in presenza di una condanna definitiva ci esprimeremo in maniera più compiuta e complessiva, adesso attendiamo con piena fiducia nella magistratura l’evolversi della situazione".

"Quello che è certo e che diciamo fin dal primo giorno - motivo per il quale ci siamo costituiti parte civile - aggiunge - e non ci stancheremo mai di dire è che vogliamo che giustizia venga fatta per lo scempio che il territorio ha subito. E continuiamo ad auspicare per chiunque dovesse essere riconosciuto colpevole in via definitiva una pena severa, adeguata al disastro compiuto, affinché nessuno si sogni più di replicare simili gesti che mettono a rischio le comunità ed i territori".

Anche il primo cittadino di Vicopisano, Matteo Ferrucci, riflette: "Le sentenze si rispettano. Questa è una ferita che non si è mai rimarginata e che, ogni volta che c’è il processo, si riapre. L’imputato abita in un comune vicino (lo riteniamo un unico territorio) e quindi fa doppiamente male, come lo fa il fatto che ora ci sia una responsabilità - anche se il responso non è definitivo - appurata e conclamata".

Oltre 350mila gli euro di provvisonale riconosciuti alle parti civili (l’associazione Gva, di cui l’uomo faceva parte, rappresentata dall’avvocato Lorenzo Stefani; i Comuni danneggiati, quelli di Calci e Buti, quest’ultimo ha rinunciato in favore degli altri, attraverso la penalista Laura Antonelli; il Comune di Vicopisano assistito da Silvia Fulceri e la onlus ambientalista "Lega per l’abolizione della caccia" rappresentata dal legale Valentina Angelini).

"Il Tribunale ha pensato nel nostro stesso modo – commenta l’avvocato Antonelli – Si tratta ancora di un presunto innocente, le carte sono aperte fino alla Cassazione. Noi, intanto, siamo soddisfatti. I risarcimenti saranno più virtuali che reali, ma si tratta di una soddisfazione per la comunità: ci sono state persone evacuate, case, giardini, oliveti, distrutti. Così si è riconosciuto la sofferenza di tante persone".

Lorenza Pratali fu avvisata dal marito: "Mi scrisse ’c’è un incendio, non mi fido. Vado via’". Ora, a distanza di tre anni, parla in modo schietto, come sempre. "Abbiamo perso tutto. Noi avevamo un’assicurazione (che però non ripaga completamente il danno) e poi abbiamo ricevuto i soldi della raccolta, non finiremo mai di ringraziare la gente. Ma abbiamo dovuto accendere un mutuo per cotruire una casa nuova. Abbiamo svenduto il terreno. Siamo ripartiti da capo. La sentenza non ci cambia l a vita. Non abbiamo certo desiderio di vendetta. Ma diciamo che forse può essere di esempio, anche se, dopo molto rumore iniziale, adesso è calato un po’ il silenzio". "Chi ha sbagliato deve pagare – sintetizza il presidente dell’associazione Gino Logli, Federico Delle Sedie – Quando saremo sicuri del colpevole, chiunque sarà dovrà scontare la sua pena".

Antonia Casini