Il ricordo, a un anno dalla morte, del dottor Pasquale Di Filippo

Sabato sarà celebrata una messa nella chiesa di Barbaricina.

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Un anno fa scompariva, all’età di 86 anni, il dottor Pasquale Di Filippo, personaggio molto noto e apprezzato come magistrato, ma anche per i suoi interessi che lo avevano reso popolare nel mondo dello sport. A un anno della sua scomparsa, il dottor Di Filippo sarà ricordato con una messa nella chiesa di Barbaricina sabato 22 alle 18. Per quasi trent’anni stimato magistrato a Pisa, dopo l’esperienza di Pretore a Domodossola, ottenne il trasferimento a Pisa dove esercitò sino al 1999 raggiungendo il grado di Magistrato di Cassazione idoneo alle funzioni direttive superiori. Fra i suoi numerosi incarichi, il dottor Di Filippo fu Pretore a San Miniato, giudice istruttore in materia penale e giudice civile, presidente di sezione della Commissione Tributaria Provinciale.

Il dottor Di Filippo si distinse anche nelle sue battaglie contro l’inquinamento dell’Arno e per una più sicura balneabilità delle acque del litorale pisano. Nel 1983-84 ebbe rilevanza nazionale la sua azione contro la piantumazione di alberi troppo a ridosso della sede stradale che erano, e sono, troppo spesso la causa di incidenti stradali con conseguenze mortali. Alla fine della stagione 19931994, la retrocessione del Pisa in serie C1 determinò una profonda crisi della società con dichiarazione dello stato di insolvenza. Con rigore e, al tempo stesso, con la flessibilità che gli derivava dalla grande conoscenza del mondo del calcio, il dottor Di Filippo evitò gli scenari peggiori conseguenti dallo stato di dissesto finanziario e agevolò una transizione idonea a consentire alla società nerazzurra di ripartire dal Campionato di Eccellenza nella stagione 19941995 e di tornare tra i professionisti dopo solo due anni. Uomo solare, di grande vitalità e simpatia, era anche uno sportivo militante, come cicloamatore e come accompagnatore ufficiale di squadre di calcio e di basket, un’attività che gli procurarono una grande popolarità e numerose amicizie favorite anche dal suo carattere aperto e disponibile con chiunque. Nel 1999 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli aveva conferito l’onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana.