Il "no" a Coltano mette tutti d’accordo

Dal Pd al Fratelli d’Italia passando per il M5S sono soddisfatti: "Scongiurato il progetto all’interno del Parco, era inaccettabile"

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"Scongiurata l’ipotesi della realizzazione a Coltano, all’interno del Parco, di una base per l’Arma dei Carabinieri su un’estensione di 73 ettari grazie anche all’immediata disponibilità del ministro Lorenzo Guerini a individuare soluzioni alternative". Lo afferma il Pd in un documento firmato dal segretario, Andrea Ferrante, nel quale si rivendica l’immediata opposizione del partito al "progetto contenuto in un dpcm del Presidente del Consiglio, ricevendo anche il sostegno del segretario nazionale Enrico Letta che definì la collocazione ‘una scelta sbagliata’". "Bene - conclude Ferrante - escludere il territorio del Parco da qualsiasi ipotesi di insediamento militare. Ribadiamo la necessità di riqualificare il centro radar di Coltano per destinarlo a un uso in sintonia con la mission del Parco e proponiamo di valutarne una permuta con la Difesa: condividiamo anche l’idea di recuperare gli immobili di Coltano di proprietà pubblica quali la Villa Medicea e le stalle del Buontalenti, che potrebbero essere destinate a uso ricettivo e abitativo per dare le gambe a quel progetto di rendere attrattivo il parco anche sul piano della sua naturale vocazione turistica. Bene anche l’ipotesi di realizzare le principali strutture di addestramento in aree già impermeabilizzate e dotate di edifici da riconvertire come l’area Expo di Ospedaletto".

Esulta, dal versante opposto, anche Fratelli d’Italia che ringrazia il sindaco Michele Conti "capace di riportare nella sede istituzionale il percorso relativo al progetto di realizzazione del centro polifunzionale che ospiterà i tre reparti speciali dell’Arma dei Carabinieri, che siamo orgogliosi restino comunque sul territorio di Pisa". La segretaria Rachele Compare ricorda anche che Fdi ha "subito criticato l’imposizione di un progetto calato dall’alto: era inaccettabile il mancato coinvolgimento del territorio, per questo riteniamo importante che si porti avanti anche il percorso nella prima commissione consiliare permanente, nella quale il presidente Maurizio Nerini ha già dato avvio e programmerà approfondimenti e interlocuzioni necessarie".

Secondo la consigliera regionale del M5S, Irene Galletti, "il ripensamento rispetto al piano originario è il risultato di una ferma opposizione partita da una cittadinanza attenta e attiva che ha incontrato il sostegno concreto delle forze progressiste della città: ora è il momento di sciogliere il nodo riguardante l’ex area radar e soprattutto la stazione Marconi, che da decenni attende un pieno recupero e di essere restituita alla cittadinanza, per la quale avanzeremo proposte".