Il dilemma pentastellato: con Martinelli? Sì, no, forse

L’intesa programmatica data ad un passo da settimane, ancora non c’è. Manca il nulla osta di Conte. E l’apertura di Auletta riapre i giochi

L’accordo tra M5S e Martinelli? Sì no, forse. Di sicuro avanti piano. Per ora l’intesa programmatica, data da settimane a un passo, tra il candidato sindaco del centrosinistra e il partito di Giuseppe Conte non c’è. E il tira e ,molla crea malumori soprattutto nelle fila pentastellate dove, secondo i bene informati, ci sarebbero almeno due posizioni politiche assai diverse tra loro. Da una parte i pontieri (sostanzialmente i due consiglieri comunali uscenti Gabriele Amore e Alessandro Tolaini a capo di una buona fetta di militanti) che lavorano da mesi per abbandonare l’Aventino degli ultimi anni e siglare un’intesa programmatica con il Pd e la coalizione del centrosinistra. Dall’altra chi invece preferirebbe aprire un confronto politico trasparente con la sinistra radicale di Ciccio Auletta, che ha appena ufficializzato la sua ricandidatura a sindaco lasciando appunto la porta aperta a eventuali accordi proprio con il M5S che, a novembre, aveva partecipato all’assemblea pubblica di Diritti in comune, insieme ad altre componenti del cantiere aperto di centrosinistra, quando ancora si auspicava un fronte unitario delle opposizioni nella sfida al sindaco Michele Conti. Pia illusione tramontata in fretta e, per la verità, mai alimentata fino in fondo neppure dal Pd e dalle altre forze del centrosinistra.

Auletta però, ufficializzando la candidatura, è stato chiaro: "Aperti al confronto con tutti - ha detto - ma senza trattative segrete o felpate. Piuttosto assemblee pubbliche e un no chiaro e notto a qualsiasi alleanza con il partito del keu e degli affari". In un quadro dunque ancora piuttosto fluido la posizione più scomoda è quella di Irene Galletti, leader dei M5S pisani, contiana di ferro e coordinatrice regionale del partito dell’ex premier, e dei suoi più stretti collaboratori in città che non chiude la porta all’alleanza pro Martinelli, ma neppure decide se approvarla in attesa di un via libera da Roma e dal suo capo che invece tarda ad arrivare. Il tempo passa e la soluzione non pare così dietro l’angolo con un’inerzia che rischia di logorare il consenso e di offrire una prateria a chi, proprio come Auletta, a certe posizioni politiche (no alla base dei carabinieri su tutte, ma anche aeroporto e altre) guarda con interesse. Più remota l’ipotesi che il M5S corra da solo con un proprio candidato a sindaco.

Gab. Mas.