"Il centrosinistra riparta dal programma"

Fabrizio Cerri, segretario provinciale del Pd: "Cascina sorvegliata speciale, obiettivo la riconquista con una alleanza più ampia"

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Le acque sono agitate nel centrosinistra cascinese. Con l’allentamento delle restrizioni, anche la politica torna a far parlare di sé, con il Partito Democratico alla ricerca di un’intesa di vasto respiro per tornare alla guida del Comune. Nodo cruciale, però, sembrano essere le primarie di coalizione. Con il segretario provinciale Fabrizio Cerri vediamo quali siano le prospettive in vista delle elezioni amministrative di settembre.

Segretario, quali sono gli umori nel centrosinistra?

"Quando sono stato eletto a fine febbraio, ho ritenuto Cascina una delle priorità su cui lavorare. In precedenza il Pd aveva preso le sue decisioni, tra cui quella di indicare un candidato a sindaco. Mi sono messo subito in moto per cercare di recuperare sul versante di una possibile alleanza più larga di quella che era già in piedi, poi c’è stato il blocco dettato dal Coronavirus. A inizio marzo, però, Betti e Masi avevano concordato un documento unitario che scandiva alcune cose in modo chiaro: punto primo verificare una convergenza su un programma politico programmatico; secondo ragionare degli assetti e individuare insieme un candidato che rappresentasse tutto il centrosinistra, non solo Pd e CascinaOltre, ma anche le altre liste civiche che sostenevano Betti; terza questione non escludere le primarie come chiedevano Masi".

Proprio le primarie sembrano dividere più che unire…

"Prima si costruisce una coalizione sui programmi, poi si individua il candidato a sindaco. A maggio, con l’inizio della ripresa, Betti ha chiamato Masi riferendosi a quel documento unitario di inizio marzo, Masi ha preso 2-3 giorni facendo poi un’uscita unilaterale che rimetteva un po’ in discussione quel comunicato. Ho fatto presente che quella era una forzatura, essendoci già un accordo precedente. A questo c’è stata la risposta di Betti, nella quale dice di accogliere gli auspici che erano nel documento di Masi, ma non ci sembra opportuno partire subito dalle primarie. Ripartiamo dal programma: se c’è accordo su questo, poi discutiamo del candidato a sindaco e della possibilità di andare a primarie".

Ma vi siete rivisti con Masi?

"Dieci giorni fa Betti ha proposto un calendario di 4 appuntamenti per buttare giù il programma condiviso: il primo sarebbe dovuto essere il 9 giugno. Credo che ci siano tutte le condizioni per trovare accordo programmatico, anche le altre forze della coalizione che sostiene Betti condividono questa visione. Vogliamo arrivare ad un’alleanza di centrosinistra il più larga possibile: la partita di Cascina è molto importante e carica di significati: riconquistare il Comune è un obiettivo su cui lavorare con la massima attenzione. Su questo dobbiamo andare avanti con tutti i dovuti accorgimenti. Vediamo nei prossimi giorni come si sviluppa la faccenda, ma il Pd provinciale punta a una coalizione larga".

Il 9 però è passato e l’incontro non c’è stato…

"No, ma si può recuperare. Come si fa a dire sì alle primarie se prima non c’è accordo sul programma? Gli stessi Masi e Betti avevano già condiviso questo percorso a inizio marzo, se non ci fosse stato il Covid. L’intenzione è quella di chiudere rapidamente. Il tempo c’è per fare tutto, non facciamoci prendere dalla frenesia. Da quando sono stato eletto segretario provinciale a fine febbraio, ho lavorato per superare l’impasse che si era creato. Se ci annodiamo sul politicismo esasperato, si rischia di aumentare la frattura tra la politica e i cittadini, che oggi più che mai hanno tutt’altri pensieri".

Igor Vanni