I laureati a Pisa trovano prima lavoro Un terzo i fuorisede

Il rapporto di AlmaLaurea su attrattività e sbocchi occupazionali Il prorettore per gli Studenti: "Incentiviamo il trend positivo"

Migration

L’Università di Pisa si conferma una sede fortemente attrattiva. Insomma, chi si laurea a Pisa ha più probabilità di trovare lavoro. Il XXII Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati di AlmaLaurea conferma ancora una volta il valore dell’Ateneo pisano. I laureati nel 2019 sono stati 7.539 (4.294 di primo livello, 2.343 magistrali biennali e 882 magistrali a ciclo unico). Solo il 2,5% di laureati è straniero, mentre fortissima è la conferma di studenti da fuori regione pari al 34,3% dei laureati. Se consideriamo l’età media alla laurea e la regolarità del percorso di studio vediamo che a Pisa l’età alla laurea è in linea col dato nazionale (25,9 rispetto a 25,8), ma è inferiore la quota di laureati in corso (complessivamente il 35,7% contro il 55,7% nazionale) ma con un voto medio di laurea più elevato (104,3 contro 103,1). Insomma i pisani si confermano mediamente più bravi ma più lenti. Gli studenti sono soddisfatti dell’esperienza universitaria e il 71,7% degli intervistati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e la stessa sede, mentre il 9,5% si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso. Insomma, una chiara dimostrazione di forte apprezzamento per gli studi fatti e per la città che li ha ospitati nei loro anni migliori. L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato 13.389 laureati dell’Università di Pisa.

Tra i laureati magistrali del 2018 il tasso di occupazione è pari al 76,1%, rispetto al 71,7% nazionale e al 73,9% regionale. La retribuzione è in media di 1.312 euro mensili netti. Il dato regionale è di € 1.263 e quello nazionale è di € 1.285. Il 73,3% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 23,0% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit 3,6%. L’ambito dei servizi assorbe il 72,2%, mentre l’industria accoglie il 25,8% degli occupati; 1,2% la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura. "Il nostro Ateneo –dichiara il professor Rossano Massai, prorettore per gli Studenti e delegato al Placement di Ateneo - sta mettendo in campo tutte le risorse e le strategie disponibili per non interrompere la tendenza positiva degli ultimi anni sia in tema di didattica che di ricerca e anche per dare al contesto cittadino e territoriale un supporto indispensabile per la crescita".