Pisa, 11 settembre 2024 – “Unipidown”: ieri l’Università di Pisa ha vissuto una giornata di caos a causa di un guasto a uno dei cluster del centro di calcolo di San Piero a Grado. Per tutta la giornata, i servizi informatici interni dell’Ateneo sono rimasti bloccati, impedendo l’accesso a strumenti essenziali come la posta elettronica, le prenotazioni degli esami e altri servizi gestionali utilizzati dai dipendenti e dai docenti. Il guasto, verificatosi durante la notte, ha avuto come conseguenza più evidente il blocco della posta elettronica, come ha spiegato il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi: “L’impatto più significativo lo abbiamo avuto nel blocco delle email, che però è stato risolto prontamente già nella tarda mattinata”.
Nonostante l’entità del disservizio, il rettore ha rassicurato la comunità universitaria escludendo la possibilità di un attacco hacker o di altre cause esterne. Una visione condivisa anche da Giuseppe Anastasi, delegato per la transizione digitale dell’Ateneo, il quale ha confermato che, secondo le informazioni disponibili, non vi sono evidenze di una violazione o di un attacco informatico.
“Al momento – ha spiegato Anastasi – non ci risulta alcuna breccia di sicurezza. Si tratta di un guasto alla nostra infrastruttura di San Piero”.
Il disservizio ha creato notevoli disagi: molti docenti non hanno potuto registrare gli esami e numerosi studenti hanno incontrato difficoltà nelle procedure di prenotazione e accesso ai servizi. Tuttavia, Anastasi ha chiarito che situazioni come questa non sono completamente eccezionali: “Per chi lavora nel settore, questi problemi sono parte della normale gestione dei sistemi informatici”, ha spiegato, aggiungendo che l’università è impegnata a risolvere il guasto nel minor tempo possibile.
Cosa è successo: lunedì sera, intorno alle 21 e 40, si è verificato un malfunzionamento che ha impedito la comunicazione tra i dischi del sistema. Il cluster coinvolto, che gestisce la distribuzione dei dati sui vari dischi, è entrato in modalità di protezione non appena i volumi non sono riusciti a comunicare correttamente, bloccando così il sistema.
L’università è attualmente impegnata a ristabilire la consistenza dei dati e ripristinare i servizi online. Gli addetti ai lavori parlano di una situazione eccezionale per un cluster di oltre 300 terabyte, operativo da cinque anni senza precedenti problematiche di questo tipo. Data la complessità dei numeri in gioco, ogni intervento viene valutato con la massima cautela per evitare ulteriori danni. L’evento, raro e non privo di complicazioni, apre due possibili scenari: una risoluzione diretta del problema o, in alternativa, il ripristino dei dati da backup dando priorità ai servizi essenziali, un’operazione che potrebbe richiedere fino a una settimana.