Bizzarri (Guardie di Città): "Faremo ricorso al Tar"

"Il provvedimento del prefetto è una mera sanzione amministrativa"

Mariano Bizzarri Ollandini

Mariano Bizzarri Ollandini

Pisa, 30 ottobre 2015 - Mariano Bizzarri Ollandini, amministratore unico dell’Istituto di Vigilanza Privata Corpo Guardie di Città, precisa «che attualmente che il decreto di sospensione adottato del prefetto di Pisa è una mera sanzione amministrativa, la quale sarà oggetto di impugnativa nelle sedi giurisdizionali competenti. L’avvocato Alfredo Passaro sin dall’inizio della vicenda sta assistendo il Corpo Guardie di Città al fine di tutelare la società e di evitare che ci siano ripercussioni tali da pregiudicare l’attività della stessa e gli attuali livelli occupazionali; pertanto procederà ad avviare tutte le iniziative volte a contestare la fondatezza del provvedimento del prefetto. A oggi il Corpo Guardie di Città assicura che tutte le guardie giurate operano nelle Province di Pisa e di Lucca, dotate di regolari titoli di polizia in corso di validità assicurando ai clienti tutti i servizi 24 ore su 24. L’istituto di Vigilanza, da parte sua, garantirà la continuità operativa necessaria per onorare tutti i contratti in essere con i propri utenti anche in costanza del provvedimento prefettizio non ancora efficace. Sarà premura della stessa società effettuare tutte le dovute comunicazioni alla propria clientela in ordine alla continuità e regolarità dei servizi. 

Tutto nasce da quella maledetta notte, il 13 agosto scorso, e dal sanguinoso tentativo di rapina dell’incasso del Palabingo da parte di un uomo col volto coperto, Davide Giuliani, che si scoprirà essere proprio un collega (in congedo temporaneo) dello stesso istituto di vigilanza. Sono le 4.27 quando Giuliani balza fuori dal buio e si para davanti alla macchina di servizio di Davide Paolini, il vigilante che ha appena ritirato l’incasso – alcune migliaia di euro – al Palabingo. La guardia giurata riesce ad attivare il sistema antirapina Gps, poi cerca di difendersi. A un certo punto estrae la pistola e, da dentro l’abitacolo, esplode due colpi che mandano in frantumi il vetro dello sportello colpendo Giuliani al torace. Due ferite che si riveleranno mortali, ma che non impediscono a Giuliani di avventarsi sul collega entrando a sua volta nell’auto. Scoppia una violenta colluttazione, poi Paolini riesce a uscire e a correre verso il Palabingo. A questo punto, pur ferito, il rapinatore si trascina verso la sua auto per tentare la fuga. Sale, mette in moto, ma riesce a percorrere solo poche centinaia di metri prima di sbandare, fermarsi e crollare fuori dalla macchina. Qui lo troveranno altre guardie giurate, sopraggiunte nel frattempo. Giuliani è senza casco, in una pozza di sangue, ma ha la forza di invocare: «Baldo sei tu? Aiutami, chiama l’ambulanza». A quel punto i vigilantes riconoscono il collega e si fanno intorno, si sentono le sirene delle ambulanze ma al loro arrivo, di lì a pochi istanti, non resterà che constarare il decesso del vigilante-bandito.