Monte Serra, gli avvocati rinunciano alla difesa del volontario antincendio arrestato

Passo indietro dei legali dopo l’interrogatorio

Giacomo Franceschi

Giacomo Franceschi

Pisa, 23 dicembre 2018 - Un addio consensuale e, in qualche modo, forse, anche prevedibile sin da mercoledì dopo il fermo di Giacomo Franceschi – il 37enne calcesano volontario dell’antincendio boschivo che la Procura di Pisa ritiene essere il piromane del Monte Serra – e dopo una serie di passaggi tecnici ingombrati dall’effetto sorpresa. Carlo Porcaro D’Ambrosio e Alberto Giovannelli, gli avvocati di fiducia di Giacomo Franceschi, subentrati per volere della famiglia a Giacomo Orrù, il legale che era stato nominato d’ufficio al momento del fermo, ora escono di scena. Venerdì, in serata, hanno formalizzato la loro rinuncia a proseguire nella difesa del 37enne accusato di incendio doloso e disastro ambientale. A loro subentra l’avvocato Mario De Giorgio, nominato sempre nella serata di venerdì dalla famiglia. Una decisione molto meditata dai due avvocati che, all’indomani dell’incarico, avevano annunciato la loro volontà di prendere tempo e di voler valutare la situazione con serenità. Sono stati incaricati dalla famiglia mentre lui era in stato di fermo, a valle di un interrogatorio sostenuto con accanto il difensore d’ufficio.

Mercoledì, dopo essere entrati ancora solo parzialmente nella vicenda, perché in attesa di conoscere atti e fascicoli e di avere un colloquio con il fermato, Porcaro D’Ambrosio e Giovannelli si riservavano la decisione di accettare la difesa, partecipando nel frattempo all’interrogatorio di garanzia di venerdì mattina. Nell’attesa di valutare se proseguire o meno l’incarico ricevuto, hanno comunque ritenuto di accogliere la richiesta di soccorso della famiglia di Franceschi e di fornirle il loro apporto in un passaggio essenziale della difesa come quello dell’udienza per la convalida del fermo. Fermo poi non convalidato da gip che ha invece applicato la misura cautelare,ritenendo comunque consistenti gli indizi di colpevolezza raccolti dagli inquirenti.

Venerdì sera Porcaro D’Ambrosio e Giovannelli decidono di non occuparsi più del caso e, d’intesa con la famiglia, si fanno sostituire dal loro collega Mario De Giorgio, che ha formalizzato l’accettazione dell’incarico e si occuperà di seguire il ragazzo nella vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto.