"Noi genitori senza vaccini. Pericolosi per i nostri figli"

La richiesta di una mamma al governatore della Toscana Eugenio Giani "La mia bambina a 13 anni ha subito 9 interventi al cuore, dobbiamo difenderla"

Vaccinazioni

Vaccinazioni

Pisa, 3 marzo 2021 -  Vivere con la paura, più degli altri, più di un qualunque altro genitore. La paura di infettare la propria figlia. N. ha 13 anni, non può essere vaccinata, perché è necessario aver compiuto i 16 anni di età. Ma ha una cardiopatia congenita grave che l’ha portata, nella sua già lunga e difficile vita, a subire 9 interventi. Un soggetto iper-fragile, come fragile è tutta la sua famiglia. Il papà è docente universitario, avrebbe avuto accesso al vaccino Astrazeneca ma anche lui ha una patologia, per la quale è necessario ‘aspettare’ Pfizer o Moderna: è diabetico grave. La mamma – Cristina Malvaldi, pisana, 5 figli - non rientra in alcuna delle categorie ‘vaccinabili’, non è un sanitario né un insegnante né un avvocato. Non c’è alcuna dose per lei all’orizzonte. Ed entrambi trascorrono ogni giorno come se fossero una ‘bomba a orologeria’ nei confronti della propria figlia, un potenziale (alto) rischio. Di qui l’appello al governatore Giani, una richiesta che viene dal cuore: "Vaccinateci!". Una voce alla quale si associano quelle di tanti genitori con i figli in condizione di disabilità o affetti da patologie.  

Due immagini, due notizie hanno convinto mamma Cristina a scrivere via social a Eugenio Giani per chiedere una priorità per le famiglie fragili. La prima: il 91enne di Carrara che si è offerto di cedere la propria dose alla madre di un disabile in modo da proteggere anche il figlio. La seconda: le immagini del presidente della Regione nelle corsie dell’Opa di Massa, l’ospedale del cuore che ha in cura N. fin dalla nascita e che periodicamente si apre per lei per i frequenti ricoveri, l’ultimo qualche settimana fa. "La mia bambina – racconta mamma Cristina – stava guardando il tg alla televisione, e mi ha chiesto chi fosse quel signore con il completo blu che camminava a fianco dei suoi medici, la dottoressa Nadia Assanta e il chirurgo Vitali Pak. Sono scoppiata a piangere perché ho visto davanti agli occhi la situazione di mia figlia, lasciata senza alcuna protezione. Lei come tanti bambini con le stesse problematiche, come i ragazzi in rianimazione. Noi ci abbiamo passato tutto il lockdown lì, viviamo ogni giorno con il rischio di avere ricadute, di dover correre in emergenza in ospedale. Una passeggiata tra le corsie non risolve nulla, l’Opa di Massa è la nostra casa e il mondo lì dentro andrebbe conosciuto caso per caso. Ho scritto più volte via messanger al profilo del governatore Giani, la risposta che mi è arrivata una quindicina di giorni fa è che la vaccinazione per i soggetti fragili arriverà dopo gli 80enni. Con il consiglio di rimanere aggiornata sulle varie fasi del piano vaccinale, come qualunque altro cittadino....". Ma la famiglia di N. non è una qualunque, i genitori sono il sostegno quotidiano, fondamentale per la bambina, esattamente come accade in tutti quei nuclei al cui interno c’è una persona con disabilità. Una speranza, almeno per il padre, sembra materializzarsi: da domani la Regione ha annunciato l’avvio di una vaccinazione anticipata per i soggetti fragili e fragilissimi affetti da patologie croniche. Circa 14mila dosi di Moderna saranno, pertanto, fornite alla aziende ospedaliere e in campo potranno entrare a breve anche i medici di medicina generale, che una volta finiti gli over 80 potranno integrare il lavoro delle aziende territoriali. Ma passeranno settimane, forse mesi, e la preoccupazione è enorme. "Già metto in conto tempi lunghi visto che la chiamata dovrà arrivare ai singoli pazienti dal servizio sanitario e che questa tranche di vaccinazioni avverrà in contemporanea con tutte le altre. Ma se il padre riuscisse a vaccinarsi, almeno uno dei due sarebbe sarebbe coperto e non più un elemento di rischio per la bimba. Ma io? - si chiede la mamma – Io rimarrei comunque un pericolo per lei. Stiamo vivendo un incubo. Come si fa a non capirlo? Ho 52 anni, e nessuna patologia. Una fortuna? Assolutamente no. Perché ad oggi sarò una delle ultime persone a poter essere vaccinata".  

Francesca Bianchi