"Genitori, denunciate. I bimbi sono tutti uguali"

L’appello del garante delle persone disabili Lia Sacchini.. Il presidente associazione Down. "Coinvolgere sempre la classe"

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Parliamo di diritti. "I genitori devono raccontare quello che accade". La garante comunale delle persone con disabilità, Lia Sacchini, interviene sul caso del piccolo con sindrome di Down rimasto a casa il primo giorno di scuola a Pontedera. "Non ho altre segnalazioni – spiega – ma non è che questo mi renda tranquilla, sembra quasi che la scuola non sia un diritto per i bimbi con disabilità che da anni entrano dopo gli altri. Ci si copre con l’assenza degli insegnanti di sostegno. Ma l’insegnante di sostegno è anche della classe, così come l’altra. Per cui l’altra deve accogliere l’alunno disabile come fa con tutti gli altri. Capisco i genitori che, per evitare sistuaizoni spiacevoli, preferiscono tacere. Ma dovrebbero pensare: ‘il mio bambino non è uno che ha bisogno di attributi, non è speciale, debole, fragile’. Il loro figlio è un bambino con disabilità tutelato dalla carta dei diritti dei bambini e da quella dei bambini diasabili. Lo Stato deve venire incontro alla famiglia rispetto alle specifiche funzioni lese". La paura. "Abbiamo lavortato per decenni su integrazione, inclusione scolastica e sociale, è arrivato il Covid, e sono rimasti isolati i più deboli. Si sta riutilizzando una terminologia di 40 anni fa. Il mio timore è che si possa perdere quello che, faticosamente, si è riusciti a conquistare. A primavera si ha già il quadro di quanti alunni entreranno a settembre e quali siano le loro disabilità. Possibile, dunque, che ogni anno si ripeta la stessa situazione?".

"Abbiamo fatto un giro di telefonate tra i nostri associati (100): sono riusciti tutti a entrare in classe, ma c’è una mancanza endemica degli insegnanti di sostegno. Tutti gli anni. Eppure la programmazione potrebbe essere fatta già da maggio", anche il presidente Associazione italiana persone Down, sezione di Pisa, Michael Schinella, punta sulla programmazione. "Potrebbe essere fatta già da maggio". E aggiunge: "La classe è unica. L’insegnante di sostegno, come prevede la legislazione, non è solo della persona disabile ma è l’insegnate di tutta la classe. Se per qualsiasi motivo si viene a creare una mancanza di organici questa non deve e non può ricadere solo sulla persona con disabilità ma deve coinvolgere tutta la classe perché il ragazzo con disabilità è parte integrante della classe quindi o si chiede a tutta la classe di entrare più tardi o oppure si trova la soluzione per far partecipare l’alunno con disabilità secondo il principio NON UNO DI MENO. Un principio - siamo convinti - che viene condiviso da tutti gli alunni normodotati e dalle loro famiglie".

An. Cas.