Gelate di aprile, danni esorbitanti Vino, olio e miele pagano dazio

Disperati i produttori pisani dopo il freddo improvviso dei giorni scorsi, i guai maggiori alle viti "In una notte sono stati bruciati il 100% dei nuovi impianti e l’80% del Sangiovese e del Merlot"

I danni del maltempo

I danni del maltempo

di Francesca Bianchi

Le gelate del 7 e 8 aprile hanno travolto e stravolto anche il Monte Pisano, mettendo a rischio la produzione di olio, vino e miele. Se gli olivi potrebbero essersi almeno in gran parte salvati – ma per avere la conferma si dovrà attendere ancora un po’ di tempo -, sono le viti ad aver subito i danni maggiori. Tra le aziende colpite c’è la Fattoria San Vito di Calci che produce vino naturale: "Al momento non abbiamo fatto ancora il giro di tutte le particelle, gli uliveti sul monte per esempio non li abbiamo ancora visitati. Ma già adesso possiamo dire – afferma Roberta Rocco – che in una notte sono stati bruciati il 100% dei nuovi impianti e l’80% del Sangiovese e del Merlot. Rimane la speranza di non aver subito troppi danni negli altri vitigni. Purtroppo, finché non si apriranno le gemme, non sapremo quanto siano danneggiati realmente".

Una mazzata che è andata a complicare ulteriormente un periodo già difficile di per sé a causa dello stop forzato di ristoranti ed enoteche - tutte attività chiuse per l’emergenza sanitaria -, del calo generalizzato dei consumi, dell’assenza totale di turisti e dell’impossibilità di organizzare le degustazioni, uno dei punti di forza della Fattoria. Una situazione critica rispetto alla quale l’azienda di Calci cerca di resistere non solo con le vendite direttamente in cantina ma anche con le consegne a domicilio. E poi ci sono gli indennizzi, per richiedere i quali la Regione ha già stato avviato l’iter (c’è tempo fino al 30 aprile per segnalare i danni subiti) in modo da arrivare al riconoscimento da parte del Ministero dello stato di calamità: "Noi non abbiamo ancora terminato la ricognizione e non abbiamo ancora una stima completa. Vogliamo aspettare che si aprano le gemme per fare una richiesta più precisa – prosegue – ma sappiamo bene che gli indennizzi non coprono mai nemmeno lontanamente il prodotto perso". E’ andata un po’ meglio ai produttori di olio: "Il Monte Pisano fortunatamente è abbastanza riparato e abbiamo subito meno danni rispetto ad altri territori della nostra provincia – spiega Francesco Elter, che a Calci guida un’azienda agricola che si occupa di produzione biologica di olio extravergine - è vero, però, che in qualche panicolo si nota un imbrunimento, se ci saranno danni lo vedremo quando i fiori si apriranno".

E anche Francesco Elter (ex presidente Cia) è d’accordo sulla scarsa incidenza degli indennizzi: "La dichiarazione dello stato di calamità è importante, soprattutto perchè stiamo tutti attraversando una fase molto difficile. Ma l’indennizzo va a coprire sempre una percentuale molto inferiore rispetto al danno. Il problema è enorme. Basta pensare alla ciliegia di Lari, all’uvaggio rosso di Terricciola, alla produzione del miele di acacia".