Tre furti in un mese e mezzo. "Metto in vendita il locale"

Ennesimo raid notturno da ‘Romeo’ sul lungarno

Polizia (foto di repertorio)

Polizia (foto di repertorio)

Pisa, 15 aprile 2018 - Tre colpi in un mese e mezzo. «Il locale è in vendita, chi interessato mi contatti. Non voglio più stare in una città così». La misura per Matteo Anconetani è colma: il suo ‘Romeo bistrot’ sul lungarno Mediceo, ultimamente, sembra essere diventato il ritrovo preferito dei ladri. E il noto imprenditore è stufo di buttare via soldi ed energie per rimediare alle angherie subite. Senza soluzione di continuità, perché ogni risveglio può nascondere una (brutta) sorpresa.

«Abbiamo battuto tutti i record con due furti in meno di una settimana – commenta Anconetani –: non ho ancora formalizzato la denuncia in questura per il raid di domenica sera, ne farò due insieme adesso...».

Dietro all’incursione di venerdì notte, il sospetto di una mano ‘conosciuta’. «Il modus operandi dell’ultimo furto mi ricorda in maniera impressionante quello del precedente, anche se la refurtiva di allora fu più ricca per i due tablet – spiega –. In tutti i casi i malviventi sono entrati attraverso la porta della cucina, nei due più recenti sono andati direttamente all’obiettivo senza toccare altro. Ho trovato tutto perfettamente in ordine. È stata un’operazione eseguita con precisione chirurgica da qualcuno che sembrava aver scelto già cosa portarsi via». Ovvero il fondo cassa – qualche decina di euro – e il televisore della sala, smontato con cautela con braccio e viti inclusi. Insomma, pronto per essere appeso alla parete di qualcun altro. «Il furto di metà febbraio fu diverso – aggiunge –: i soliti ignoti misero a soqquadro tutte le stanze prima di andarsene con il televisore, il tablet, il fondo cassa e un telefono... tra l’altro non funzionante!». Lo staff venerdì ha lavorato fino all’una passata senza notare movimenti anomali né facce strane. I ladri devono aver agito quindi nel cuore della notte, approfittando dell’«intimità» offerta dal vicolo dei Roncioni. Poi con un piede di porco hanno forzato la porta in legno, sbucando tra i fornelli e le dispense (dove non pare manchino né prosciutti né vino).

«Il percorso è sempre lo stesso – aggiunge il ristoratore –: il vicolo, del resto, è terra di nessuno appena tramonta il sole, attira da sempre spacciatori e malintenzionati. Anzi, è proprio la loro base operativa. Così come accade in generale anche negli altri vicoli cittadini dove i pisani ormai hanno paura anche soltanto a passeggiare. Dobbiamo dire basta. La politica deve intervenire affinché anche gli sforzi delle forze dell’ordine non vengano puntualmente vanificati».

Elisa Capobianco