Frode fiscale, nei guai due fratelli imprenditori

I due, operanti nel settore immobiliare, avrebbero frodato il fisco grazie a una falsa cooperativa e all'utilizzo di fatture fasulle

Guardia di Finanza al lavoro

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Pisa, 28 ottobre 2020 - Due fratelli imprenditori del settore immobiliare avrebbero frodato il fisco, grazie a una falsa cooperativa e all'utilizzo di fatture fasulle. È quanto spiega la guardia di finanza di Pisa che ha condotto le indagini che hanno portato a un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal gip pisano, nei confronti di una cooperativa di Pisa e di una società immobiliare di Livorno per i reati di evasione fiscale e autoriciclaggio.

Gli accertamenti, coordinati dalla procura di Pisa, avrebbero permesso di ricostruire «un vorticoso giro di fatture false, quantificato in oltre 4 milioni di euro, con una evasione del fisco pari a 15 milioni». Secondo quanto spiegato dalle fiamme gialle uno dei fratelli era amministratore di una coop che tale però non sarebbe stata per la Gdf: pur usufruendo di tutte le agevolazioni fiscali previste per le società con fine mutualistico, gli immobili precedentemente acquistati e successivamente ristrutturati, non venivano venduti ai soci della cooperativa, ma all'immobiliare livornese.

Società quest'ultima gestita dall'altro fratello. I due inoltre, attraverso le rispettive aziende, avrebbero emesso e utilizzato fatture false con lo scopo di fare confluire nella immobiliare di Livorno i ricavi delle vendite degli immobili, i cui flussi finanziari venivano giustificati contabilmente con prestazioni di intermediazione nei confronti della società pisana, in realtà mai effettuate. Quest'ultima, a sua volta, otteneva la sua parte di guadagno illecito, in termini di evasione fiscale, annotando nella sua contabilità i costi delle prestazioni di intermediazione mai svolte che - a fine anno - abbattevano notevolmente l'utile d'esercizio da dichiarare all'Erario.