Festa delle matricole: fischietti, feluche e tanti sogni. «Un giorno che non si dimentica»

Le storie dei ragazzi tra goliardia e ambizioni

Festa delle matricole

Festa delle matricole

Pisa, 6 novembre 2018 - Fischietti assordanti e allegria contagiosa. La festa delle matricole si è svolta anche quest’anno all’insegna della tradizione e della goliardia. Gli universitari iscritti al primo anno di studi si sono riversati nelle vie del centro con le loro feluche per chiedere offerte ai passanti, come da tradizione. Immancabile, come sempre, la «liberazione» degli studenti delle scuole superiori, richiamati fuori dai vari istituti sotto il suono squillante dei fischietti e come da usanza, svuotati di oggetti di ogni tipo.

«Per me il giorno delle matricole - dice Francesco Cecchi, neo iscritto a Economia - è un evento caratteristico della città, che affonda le radici nella tradizione passata, quando la festa inaugurava l’inizio dell’anno accademico. È stata una giornata molto emozionante e spero che tutte le matricole presenti, oltre a essersi divertite, si siano sentite orgogliose di aver contribuito a non far tramontare una tradizione pisana. Dovremmo a mio avviso impegnarci per tramandare questa tradizione, in molte città italiane la festa è ormai finita nel dimenticatoio, non vorrei che a una città universitaria come Pisa, capiti lo stesso destino». «La giornata delle matricole - aggiunge Cosimo Cardelli - è un’ottima occasione per rivedere le persone lasciate al liceo e per trascorrere qualche ora con i vecchi compagni di classe, dopo cinque anni di vita passati fianco a fianco a condividere esperienze, gioie e delusioni». 

Ma gli studenti, nonostante il giorno «festivo», non perdono di vista i loro obiettivi e a fine giornata il bilancio della giornata fa capire bene anche sogbi e ambizioni di questi ragazzi che si sono appena lasciati alle spalle il mondo dell’adolescenza per entrare a pieno titolo in quello degli adulti: «Frequento il primo anno di Scienze politiche - sottolinea Arianna Guzzarri - e vorrei che l’università mi aprisse nuove prospettive di pensiero e mi formasse in maniera solida per permettermi di capire meglio la società e per formulare delle idee che abbiano un fondamento solido. Mi piacerebbe cimentarmi nella carriera diplomatica». Ha le idee chiare anche Elena Cazzola, studentessa di Infomatica: «Lavoro duramente ogni giorno, attraverso uno studio costante, per mantenermi in pari con il programma di studi: il mio obiettivo principale è quello di riuscire a laurearmi nel minor tempo possibile provando quindi, a entrare a far parte al più presto del mondo del lavoro».