
L’operaio è ancora ricoverato: ha una prognosi di 90 giorni. E’ caduto da un cestello (da 2 metri e mezzo), a Cisanello, mentre stava effettuando dei lavori. Ma il giorno precedente era stato soccorso anche un altro operaio del ’54 che si è amputato tre falangi mentre utilizzava la mola, sempre nell’ambito del cantiere ospedaliero. "Lo abbiamo saputo perché per quel tipo di ferite i pazienti vengono spostati nel capoluogo toscano: per legge regionale, ripresa da un atto aziendale – dichiara Daniele Carbocci (Nursind) – è la chirurgia della mano di Firenze che deve essere salvaguardata, non quella di Pisa".
Sul primo infortunio interviene anche Ciccio Auletta, Una Città in comune. "Siamo vicini al lavoratore gravemente ferito e alla sua famiglia e ci auguriamo che possa riprendersi presto e senza conseguenze". Ma "occorre fare piena luce quanto prima su ciò che è accaduto e sulla dinamica affinché non si ripetano mai più simili eventi. Chiediamo quindi chiarezza anche alla stazione appaltante sull’inquadramento dell’operaio". Poi cita i dati. "Anche nella nostra provincia, nel 2023 i morti sul lavoro sono in aumento, essendo stati 5 rispetto ai 4 dello scorso anno". Prevenzione. "Nel 2021 fu approvata all’unanimità dal Consiglio comunale una mozione presentata dal nostro gruppo in cui si impegnava il sindaco e la giunta "ad avviare un percorso istruttorio per istituire un osservatorio comunale per la sicurezza nei luoghi di lavoro, che raccolga le informazioni per il monitoraggio dei livelli di rischiosità e promuova i valori della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro, anche attraverso iniziative pubbliche e campagne di sensibilizzazione". Ma il percorso si è arenato. "Abbiamo depositato in consiglio una mozione a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare, promossa da Unione Popolare, che prevede l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime".
Antonia Casini