Evadono da Rebibbia, catturati a Cascina

Si tratta di due romeni, individuati e bloccati dopo una capillare indagine. Uno ha reagito all’arresto con un morso a un carabiniere

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Come nel più classico e avvincente dei copioni, la fuga verso la libertà avvenne segando le sbarre della cella per poi calarsi nel cortile con una corda e infine scavalcare il muro di cinta eludendo la vigilanza. Ma la fuga da carcere di Rebibbia di Davad Zukanovic e Lil Ahmetovic, rispettivamente di 40 e 44 anni, romeni di etnia rom sono evasi dal carcere di Rebibbia è durata appena due settimane. Ed è finita ieri, a Cascina, nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Due soggetti ritenuti pericolosi gli evasi, con alle spalle un bel palmarès di reati contro il patrimonio: e ieri, quando le manette stavano per stringersi ai loro polsi, uno dei due ha sferrato un morso ad un carabiniere che è dovuto ricorrere alle cure dei medici che hanno stabilito cinque giorni di prognosi.

Due soggetti scaltri. Arrivati nel Pisano ieri mattina e che dopo poche ore stavano per abbandonare l’auto rubata, una Mecedes, sulla quale viaggiavano con targa rubata per prendere il treno e far perdere di nuovo le loro tracce. Ma erano super ricercati. E i carabinieri – all’esito di un’attività intensa e capillare – erano sulle loro tracce. L’arresto, avvenuto intorno alle 13.30 ed è stato eseguito da uomini del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e dai militari dell’Arma dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati, che hanno ricevuto un supporto importante – uomini de radiomobile e personale della stazioni di Fauglia e Navacchio – dalla compagnia dei carabinieri di Pontedera, guidata dal maggiore Carmine Gesualdo.

L’indagine sui due evasi, coordinata dalla Procura di Roma, è frutto di una attenta e intensa attività investigativa condotta dalla sede centrale del Nic ininterrottamente sin dal giorno dell’evasione, mediante appostamenti, pedinamenti, perquisizioni e altre attività di natura tecnica che hanno permesso il risultato. Dalla condivisione degli indizi e degli altri elementi investigativi raccolti si è arrivata alla svolta investigativa che ha consentito di individuare e circoscrivere il territorio dove i due evasi erano arrivati poco prima.

Pianificato con la massima cura l’intervento e coinvolto il Nucleo Regionale del Nic di Firenze, si è provveduto ad organizzare i servizi a cui hanno partecipato anche i militari dell’Arma di Pontedera.

Le ragioni della presenza degli evasi nel pisano: in zona avrebbero conoscenze – pare anche parenti – nell’area di Navacchio dove c’è un insediamento di connazionali. Davad Zukanovic e Lil Ahmetovic avevavano davanti ancora diversi anni di cella: il fine pena, si apprende, sarebbe arrivato nel 2029. Ma loro avevano pensato di anticipare. Invece ieri, dopo l’arresto, si sono aperte per entrambi le porte del carcere "Don Bosco" di Pisa. Poi, nei giorni successivi, è presumibile che verranno nuovamente associati a Rebibbia. "Ancora una volta la Polizia Penitenziaria e le sue eccellenze, come il Nic, hanno dimostrato il loro valore – ha commentato il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede –. Mi piace sottolineare la buona collaborazione avuta con l’Arma dei Cìcarabinieri". Il Capo del Dap Bernardo Petralia ha telefonato al Comandante del Nic Augusto Zaccariello per le congratulazioni.