Era arrivata a Pisa in cerca di lavoro

La morte improvvisa a Cisanello di Giusy Ietro, 29 anni, è al centro di un’indagine della Procura di Pisa

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Gli anni li avrebbe compiuti tra pochi mesi, a dicembre, Giusy Ietro, la 29enne che da un mese si era stabilita a vivere a Pisa, le cui cause della morte sono al centro di un’inchiesta della Procura. La giovane, era arrivata nella città della Torre da Fucecchio (le sue origini sono di Agrigento), aveva preso una casa nella quale viveva con la madre e qui sognava di coronare il sogno, si apprende, di una stabilità lavorativa. Il destino, però, è stato crudele con questa ragazza. In agosto, dopo essersi recata per due volte al Pronto soccorso dell’ospedale Cisanello, è morta il 27 dopo il terzo accesso in ospedale quando, tornata in condizioni più gravi, la situazione è precipitata.

I suoi familiari, assititi dall’avvocato Alessio Bianchini di Grosseto – come scriviamo anche nelle pagine di cronaca nazionale – chiedono che venga chiarito se è stato fatto tutto il necessario per capire cosa stava accadendo a Giusy fino all’arresto cardiaco le cui conseguenze sono poi state fatali. Ieri a Lucca è stata eseguita l’autopsia che avrebbe fatto emergere un quadro che necessita ulteriori approfondimenti.

Tutto comincia il 17 agosto quando la Giusy si presenta per la prima volta al Pronto soccorso lamentando problemi di sensibilità a una mano e un piede: dopo gli accertamenti non sarebbero emerse patologie particolari e viene rimandata a casa. Stesso copione si sarebbe verificato pochi giorni dopo quando la giovane lamentava un acuirsi del problema. Ci torna una terza volta, il 22 agosto, in condizioni più gravi e viene ricoverata in rianimazione. Ma dopo poche ore si consuma la tragedia: un arresto cardiorespiratorio apre le porte a un quadro clinico irreversibile. L’avvio delle indagini – pm Sisto Restuccia – porta all’iscrizione nel registro degli indagati di un medico del Pronto soccorso (assistito dall’avvocato Patrizio Pugliese) con ipotesi di reato l’omicidio colposo. L’Aoup precisa che la giovane non è stata “visitata e rimandata a casa” ma ricoverata in osservazione ed è stata sottoposta a tutti gli accertamenti: "è stata dimessa solamente quando è stata asintomatica e in buone condizioni generali".

Carlo Baroni