"Guardo avanti,Guardo indietro,penso al maree lo vedo.Mi giro intorno,è quasi impossibiletroppi pesci nella rete.Ricordo le paroleche ormai non servono,Ricordo le personeche ormai non mi sentono.Migro, migro e non vedo meta,che ormai è inutile.Troppi problemi,pochi aiuti.Guardo il marenon lo vedo più". Attraverso questa poesia abbiamo interpretato l’ambiente in cui moltissimi migranti rischiano di morire nella ricerca di un destino migliore. Nei primi versi (vv 1-6) abbiamo descritto il luogo in cui alcuni migranti trascorrono il loro viaggio: una barca senza misure di sicurezza, senza viveri, dove i passeggeri sono ammassati superando il limite di posti. Il verso 7, attraverso la metafora della rete, paragona i migranti sulla barca ai pesci catturati. Negli ultimi versi la poesia esprime la resa del migrante che ormai non trova speranza, perché realizza che sta per perdere tutto. Attraverso pochi versi abbiamo voluto così rappresentare la tragedia delle miagliaia di esseri umani che perdono la vita nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa.