Ecco i banchetti a rotelle C’è chi li vuole al Duomo

Presentato il prototipo su due ruote e pannelli solari. "Potrebbero essere posizionati nell’area turistica e monumentale". Gelo dell’Ordine degli architetti

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Chioschi su due ruote, alimentati da pannelli solari e che, chiusi, si trasformano in punti di illuminazione con pannelli illustrativi della città. Potrebbe essere questa la soluzione per chiudere la questione bancarelle in piazza Duomo? Chi lo sa, certo è che la presentazione, avvenuta mercoledì durante la Commissione Cultura, di questo prototipo ideato dalla designer Anna Pasqualetti ha aperto di nuovo polemiche e riflessioni.

Il chiosco su rotelle, quindi mobile e non fisso, potrebbe essere valutato come sostituto dei banchi fissi che ormai da qualche anno caratterizzano piazza Manin, ribattezzata dagli stessi bancarellai ‘tendopoli Manin’. L’assetto attuale, infatti, scontenta tutti compresi gli operatori che ancora sperano di poter tornare a vendere le loro merci davanti alla piazza del Duomo. L’annuncio del progetto della designer, che ha donato il prototipo all’amministrazione, è stato dato da Maria Punzo, presidente della Commissione Cultura: "Può inserirsi nel dialogo già avviato con la Soprintendenza per ridare dignità e decoro al commercio ambulante della zona del Duomo".

Fra le possibilità di utilizzo dei chioschi, dei quali potrebbe anche essere rivista la qualità delle merci, sembra difatti esserci quella di una loro distribuzione lungo il percorso turistico e la presenza di alcune, a rotazione, nell’area della piazza. Una ipotesi che ha scatenato subito diverse reazioni. Patrizia Bongiovanni, presidente dell’Ordine degli Architetti, mette dei paletti: "A prescindere dal progetto presentato, bisogna ricordare che ci troviamo dentro un sito Unesco, il cui piano di gestione richiede equilibrio fra conservazione, sostenibilità e sviluppo". "L’ente locale – spiega - è chiamato a collaborare alla gestione e alla tutela e, una amministrazione che sembra riprendere in considerazione l’idea di portare le bancarelle dentro il sito Unesco deroga al proprio ruolo".

"Nella disciplina del piano strutturale, all’ articolo 54 in cui si parla degli indirizzi del piano di gestione del sito Unesco – commenta Bongiovanni –, si considera, fra le altre cose, anche l’idonea collocazione delle attività commerciali in sede non fissa. Vorrei interpretarlo come una valutazione del posizionamento del mercato ambulante in un’area prossima al sito Unesco, ma non al suo interno. Sono certa e spero che il Comune l’abbia interpretata così".

La presidente degli Architetti poi aggiunge: "Rimane la preoccupazione nei confronti di chi ha un lavoro e una attività commerciale, è chiaro, ma la piazza del Duomo è luogo identitario che non può, né deve cedere il passo a interessi particolari o a una non corretta gestione dello spazio pubblico che rischierebbe di inficiare una efficace valorizzazione del nostro patrimonio. Abbiamo visto quello che le bancarelle in passato sono state per questa piazza e il Museo delle Sinopie ne è testimonianza". "Pensare di riportarle nella Piazza – conclude -, significa derogare alla tutela e compromettere le condizioni per la valorizzazione, incluso lo sviluppo di tutte le attività socioeconomiche che non possono essere ristrette al solo mercato ambulante". Eleonora Mancini