"È stato sanzionato chi vide e non denunciò"

Il presidente della Fondazione Stella Maris Giuliano Maffei interviene dopo la deposizione di Cutajar nel processo sui maltrattamenti

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"Il nostro direttore ha evidenziato come la Fondazione abbia immediatamente licenziato tutti gli imputati accusati di presunti maltrattamenti ed ha assunto sanzioni disciplinari anche per tutte quelle persone che nella qualità di dipendenti della Fondazione, come risulta inoppugnabilmente dalla visione dei video, hanno veduto ma non hanno denunciato". Sono le parole di Giuliano Maffei, presidente della Fondazione Stella Maris, dopo l’udienza, in tribunale a Pisa. del processo per i presunti maltrattamenti che – nel copione accusatorio – sarebbero avvenuti ai danni di ospiti del centro adolescenti e giovani adulti di Montalto di Fauglia (centro che da poche settimane è stato trasferito a Villa Giotto a Marina di Pisa).

In quell’udienza dei giorni scorsi è stato sentito, appunto, il direttore generale della Fondazione Roberto Cutajar, già condannato in primo grado con rito abbreviato. Cutajar è stato sentito come imputato in processo collegato ed in questa veste ha risposto a tutte le domande poste dal Pm, dagli avvocati delle parti civili e dalla difesa della Fondazione Stella Maris, quale responsabile civile.

L’interrogatorio è stato dettagliato e capillare ed Cutajar ha risposto a tutte le domande rinunciando alla facoltà di non rispondere. "Il nostro direttore – aggiunge Maffei – ha chiarito come tutti i dipendenti imputati lavorassero regolarmente con tutti i titoli dovuti enunciando in modo specifico tutte le disposizioni e le leggi che giustificavano questa affermazione. Il direttore generale, inoltre, ha enunciato l’imponente programma di formazione che era stato messo a disposizione dei dipendenti nel periodo dal 2007 al 2017 divisa per formazione Ecm (educazione continua in medicina), formazione in work (su cui la Fondazione ha investito nel periodo circa 180mila euro) ed il gruppo di formazione settimanale organizzato e curato dalle due dottoresse direttrici e responsabili della struttura di Montalto di Fauglia.

"Ancora, egli ha spiegato i poteri e le responsabilità dei vari dirigenti ed il proprio specifico ruolo nel processo disciplinare aziendale – conclude Maffei –, ha evidenziato la sussistenza di tutti i sistemi di verifica e controllo dei comportamenti dei dipendenti, e l’assoluta continuità con il quale è stato svolto il gruppo di sostegno psicologico agli operatori, almeno fino al 2017. Tutte affermazioni corroborate da prove e documenti, che nulla tolgono all’esigenza di giustizia e verità su quanto accaduto, ma che anzi vi contribuiscono".

Carlo Baroni