"Due barriere abbattute in via Rindi e Crispi E per il 2023, obiettivo lavoro per tutti"

Il neogarante delle persone disabili Alessandro Di Ciolo: "Dal 1960 manca un nuovo centro sportivo accessibile. Ora il progetto al Cep"

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di Antonia Casini

I diritti dalla mobilità, al lavoro per arrivare - l’ultimo e il più importante - all’indipendenza. Il neo garante (da fine ottobre) dei diritti delle persone disabili, Alessandro Di Ciolo, una lunga carriera come insegnante di educazione fisica specializzato nel sostegno e di istruttore di scherma, anche con atleti disabili, e delegato provinciale del Comitato Paralimpico Italiano, parla dei suoi primi impegni e dei progetti per la città.

Ha già ricevuto segnalazioni?

"Siamo intervenuti su due barriere architettoniche con la collaborazione dell’assessore Latrofa e dell’amministratore unico di Pisamo Andrea Bottone, in via Rindi e in via Crispi, per posizionare le rampe. Nel quartiere di Porta a Lucca abbiamo cercato di risolvere una situazione che ostacolava il passaggio sul marciapiede: con maleducazione alcuni lasciavano monopattini e bici impedendo a carrozzine e passeggini di muoversi, in particolare, davanti alla caserma Gamerra".

Mobilità significa soprattutto libertà.

"Non solo in città. Sto prendendo contatti con il porto di Marina per installare ausili per permettere alle presone disabili di salire sulle imbarcazioni".

E sempre al mare c’è anche un altro proposito.

"Sto promuovendo, anche come delegato, l’idea presentata in Commissione Politiche Sociali del Comune (presieduta da Lazzeri) dal consigliere Alessandro Bargagna (Lega, ndr) di creare piattaforme sul nostro litorale o sul nostro fiume per consentire anche ai disabili di praticare la pesca. Una possibilità vagliata anche con il presidente della Port Authority Pisano e la Federazione italiana pesca sportiva. Altro scopo, riattivare il percorso dedicato a Sabrina Bulleri, atletica paralimpica, nel parco di San Rossore. Ho preso poi contatti con la Prefettura e con la direttrice dell’Aoup, Silvia Briani, per il Santa Chiara: ci sono criticità che riguardano le nuove costruzioni e i lavori in corso".

Sullo sport, per alcune attività, la nostra città è ancora indietro.

"Mi sono attivato con l’ordine dei medici di Pisa per un corso di aggiornamento specifico: le persone disabili hanno bisogno di svolgere attività motoria che significa anche integrazione vera, ma sono ancora poche quelle che si affacciano a questo mondo, eppure esistono realtà importanti e positive come le bocce, la scherma, il sitting volley praticato da tutti. Occorre incentivare ragazzi e famiglie".

Per il nuoto invece?

"La società di Pisa va ad allenarsi per ora a Lucca: si guarda alla nuova piscina al Cep".

Quindi, molto dipende dalle carenze strutturali oltre che da quelle mentali.

"Direi da entrambe. Dal 1960 non è stato più costruito un centro sportivo a Pisa (a parte quello del Cus). Per fortuna c’è questo nuovo investimento per la palestra polifunzionale al Cep".

Ma l’obiettivo per il 2023?

"Il lavoro nelle aziende pubbliche e private del territorio, anche quelle che nasceranno a breve, sono obbligate per legge ad assumere persone disabili".