Distretto Asl, finalmente il via Martedì Giani apre il cantiere

Inaugurazione per i lavori da anni attesi. Nella palazzina da terminare, troverà spazio la Casa della salute

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Eppur si muove. Questa volta non c’entra la teoria Galileiana ma i lavori al distretto dell’Asl di Ponsacco, un edificio realizzato più di dieci anni fa che non è mai stato inaugurato. Un cantiere praticamente eterno. Martedì il presidente della Regione Eugenio Giani sarà a Ponsacco per celebrare il nuovo inizio dei lavori. L’immobile di via Rospicciano doveva in origine ospitare una Rsa per anziani poi i lavori si sono prolungati e la destinazione d’uso non era più consona ai bisogni del territorio. Così invece di provvedere alla realizzazione di un nuovo edificio nei pressi del cimitero ponsacchino per accogliere alcuni servizi di palazzo Blu di Pontedera, il comune della cittadina del mobile ha proposto alla Asl e alla Regione di razionalizzare gli spazi e ripartire dal distretto abbandonato. "Si tratta di un edificio mai realmente concluso – commentano la sindaca Francesca Brogi e il vicesindaco Massimiliano Bagnoli – mancano tutta la parte degli impianti e i locali tecnici. Martedì si riparte dopo che Asl e Regione hanno accolto la nostra proposta di rinunciare a un nuovo edificio per ospitare il dipartimento di medicina del lavoro e optare per una riconversione di questa struttura". I lavori di completamento dovrebbero concludersi entro il 2022. Alla fine i tre piani dell’edificio accoglieranno la Casa della salute con gli ambulatori dei medici di famiglia e degli specialisti, la guardia medica, il Cup e gli uffici amministrativi, il centro prelievi, il servizio sociale e il consultorio, il dipartimento di prevenzione della Valdera con la medicina del lavoro, l’igiene pubblica, la sanità veterinaria e la medicina legale, servizi attualmente ospitati nelle stanze del palazzo Blu di Pontedera, locali per cui la Asl paga un affitto.

Il nuovo polo sanitario di via Rospicciano, di proprietà dell’azienda ospedaliera, avrà spazi più adeguati per rispondere ai bisogni sanitari del territorio. Si tratta infatti di una superficie di 2.750 metri quadrati, dimensioni che permetteranno di superare le criticità attuali del vecchio distretto che insiste sempre su via Rospicciano e che ormai presenta degli spazi non più adeguati alla mole di lavoro. Da martedì comincia quindi una nuova epoca per un edificio diventato negli anni simbolo dell’incompiuto, al centro di numerosi dibattiti politici cittadini. La conclusione di quel progetto potrebbe alleggerire anche la tensione che si respira in via Rospicciano e dare finalmente avvio alla trasformazione di un’area che aspetta di cambiare volto da molte amministrazioni. Sarah Esposito