Decreto concorrenza, i balneari in rivolta "Un colpo di coda che ci mette a tappeto"

Via libera in extremis dal Parlamento. Gli imprenditori del Litorale Pisano: "Così è a rischio la sopravvivenza dell’intero comparto"

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LITORALE

Il via libera alle norme "ammazzabalneari" fa infuriare gli imprenditori del litorale pisano. "Un Parlamento sciolto, con le elezioni già fissate a settembre, ha voluto comunque tirare diritto sul Decreto Concorrenza ed in particolare sugli articoli che cancellano di fatto il lavoro ed i sacrifici dei balneari mettendo all’asta le loro concessioni. Passato alla Camera torna adesso al Senato dove ci auguriamo che gli articoli sui balneari, ancora molto fumosi sulle modalità ma perentori sulla data delle aste, siano stralciati così come fatto per i taxi". C’è rabbia nelle parole di Gianluca Tiozzo, presidente Fiba Confesercenti Toscana Nord, all’indomani dell’approvazione alla Camera del decreto concorrenza al cui interno ci sono gli articoli sulle concessioni balneari e sulle relative aste. "Sarebbe giusto che fosse il nuovo governo ed il nuovo parlamento nel giro di pochissimi mesi ad esprimersi su un provvedimento che riteniamo iniquo e quasi persecutorio – insiste Tiozzo - per un settore che ha sempre investito contribuendo a rendere le nostre coste appetibili turisticamente. Purtroppo la politica in questi anni, e parliamo di tutti gli schieramenti, hanno sottovalutato la questione rimandandola all’infinito. Adesso paghiamo il conto di queste promesse vane dei vari ministri – conclude - che nei confronti dei balneari hanno sempre avuto uno stucchevole atteggiamento paternalistico. Il 2023, o 2024 concesso come un grande regalo, è alle porte. La politica deve dare risposte immediate".

Rabbia anche per Fabrizio Fontani, presidente del Sib ConfcommercioPisa: "Con un ultimo colpo di coda dello sciolto Parlamento, la Camera dei Deputati ha approvato il Ddl Concorrenza. Diversamente da altre categorie, purtroppo le norme che ci riguardano sono state approvate e basterà l’ultimo passaggio al Senato perché diventino legge dello Stato. Il tutto è avvenuto con un artificio tecnico, inseriti in un provvedimento da 21 miliardi sul Pnrr di cui noi balneari non c’entriamo assolutamente niente, una vera e propria furbata. Adesso la vera partita per evitare quello che consideriamo un autentico sequestro, si giocherà sui decreti attuativi, che saranno varati dal prossimo governo in carica". Importanti saranno le priorità: "a partire dall’anzianità, all’unica fonte di reddito familiare, alla valorizzazione degli investimenti, al valore degli indennizzi in caso di revoca e via dicendo". "La situazione si conferma incerta e negativa, mentre questa decennale vicenda non accenna a trovare una soluzione accettabile – dichiara il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli – Con le norme contenute nel Ddl Concorrenza i balneari rischiano di perdere non solo la licenza ma anche vedersi confiscate le loro aziende".

Francesca Bianchi