’Dashi a portata di mano’: ecco i dieci nuovi acchiappamozziconi del Comune

Nuova fornitura per Geofor grazie all’iniziativa dell’amministrazione con l’associazione Acchiapparifiuti "per combattere il degrado urbano"

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Dieci nuovi ’acchiappamozziconi’ con cui il Comune di Pisa ha deciso di dotare Geofor, come misura a contrasto del degrado urbano e dei gesti "superficiali e incivili", parole dell’assessore Bedini, con cui ogni giorno inconsapevolmente i fumatori si macchiano le mani gettando le sigarette per terra. "Quella che per molti è una questione di dettaglio, - aggiunge Bedini - per noi (amministrazione comunale, ndr) è questione di sostanza. Il mozzicone è il simbolo di due atteggiamenti: da un punto di vista del rispetto della città e del decoro, il gesto fatto con superficialità di buttare una cicca in terra rappresenta un elmento che contribuisce a sporcare la città. Ma soprattutto comporta un danno ambientale perché è risaputo che i filtri delle sigarette, per via dei suoi materiali di composizione, sono uno dei rifiuti più nocivi per l’ambiente in quanto impiegano più tempo ad essere smaltiti. Hanno strutturalmente una capacità di mobilità importante dal momento che possono finire nelle caditoie e nei sistemi di acque reflue, per finire poi direttamente in mare". L’acquisto è stato reso noto e ufficiliazzato durante la conferenza stampa ’a cielo aperto’ tenutasi ieri mattina in piazza xx settembre, "a seguito delle iniziative di sensibilizzazione organizzate dall’amministrazione insieme all’associazione Acchiapparifiuti".

"L’aspiramozziconi in questione - spiega Sergio Giovannini, presidente dell’associazione Acchiapparifiuti - si chiama ’Dashi’ in onore del suo inventore e nostro prezioso volontario, Saimir Dashi, e si tratta di uno strumento unico nel suo genere, dal momento che è stato brevettato nel 2019 con immani sforzi, anche di natura economica. La versatilità di questo strumento non ha paragoni: possiamo entrare nelle fioriere, nelle bocche di lupo, lungo i marciapiedi, all’interno dei sampietrini, rastrelliere, in luoghi che in generale sono di difficile arrivo per le spazzatrici. Il percorso che ha portato alla sua realizzazione è stato estremamente complesso; non è tanto il brevetto, che in ogni caso di per sè costa, quanto l’ingegnerizzazione, i costi per ottenere l’etichetta Ce, l’elaborazione dei manuali d’uso, di manutenzione e quello per i rischi".

Ma tecnicamente come funziona il Dashi?: "L’alimentazione è garantita da una batteria ricaricabile, una pompa - racconta l’inventore Saimir Dashi - collegata ad un serbatoio svitabile destinato alla raccolta dei mozziconi, che funge da serbatoio. Una volta asssemblato, parliamo di un corpo macchina inferiore al chilogrammo di peso, quindi perfettamente portatile e adattabile a qualsiasi situazione. Tra progettazione, assemblaggio e testing ho impiegato più di un anno, ma spero serva a rendere migliore il posto in cui viviamo".

Francesco Ingardia