"Darsena Europa, non è no. Ma alle nostre condizioni"

Il presidente del Parco Lorenzo Bani dopo il disco verde della Commissione. Via-Vas sull’impatto ambientale dell’opera: "Ci riserviamo altre valutazioni".

"Darsena Europa, non è no. Ma alle nostre condizioni"

"Darsena Europa, non è no. Ma alle nostre condizioni"

"Non siamo pregiudizialmente contrari alla Darsena Europa nel porto di Livorno, ma chiediamo che rispetti le condizioni ambientali che come Parco abbiamo evidenziato. Ci riserviamo di esprimere nuova valutazione una volta pubblicato il quadro prescrittivo della Via e verificata la rispondenza alle nostre osservazioni". Così Lorenzo Bani, presidente del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, sul disco verde della Commissione Via Vas che si è espressa a favore del nuovo maxi terminal livornese. Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, spiega il presidente del Parco, "non ha ancora pubblicato ufficialmente il provvedimento della valutazione di impatto ambientale per la Darsena Europa ma il presidente della Commissione Via e Vas ha dichiarato che è positivo con prescrizioni. Fin dall’inizio del mio insediamento - assicura Bani - mi sono interessato alla vicenda della Darsena Europa e alle preoccupazioni emerse per l’impatto ambientale. Attività che ha visto l’emissione da parte degli uffici del Parco di un primo parere tecnico a marzo, sulla base del quale sono state elaborate importanti integrazioni al progetto. A novembre un nostro nuovo parere tecnico ha evidenziato come l’ultima versione del progetto abbia recepito numerosi rilievi mitigando le criticità evidenziate dal Parco, ma che permangono alcune problematiche che vanno risolte sia per quanto riguarda l’Area marina protetta delle Secche della Meloria, sia per quanto riguarda la costa in particolare per il litorale di Calambrone dove verrà realizzato il sabbiodotto antierosione". Infine, Bani sottolinea che "la Regione Toscana ha recepito i pareri del Parco, dichiarandosi favorevole al progetto per quanto riguarda la coerenza degli strumenti urbanistici, ma ricordando che devono essere rispettate le indicazioni ambientali e di sicurezza ed è stata inoltre proposta al ministero l’istituzione di un osservatorio ambientale che possa continuare a monitorare il progetto nella fase di ideazione e in quella di realizzazione". Resta invece decisamente contraria al progetto l’associazione ambientalista pisana La città ecologica che chiede alla Regione di rinunciare all’opera e "dirottare i 240 milioni di euro stanziati per essa verso il finanziamento di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici per Livorno e il litorale pisano affidato ad esperti di livello internazionale, perché in questo contesto appare folle prevedere di realizzare opere che, pensate in un’altra epoca storica, non tengono minimamente conto dei nuovi scenari che parlano di un innalzamento del mare di 2,5 metri entro il 2100 per gli effetti dei cambiamenti climatici".