Darsena Europa: balneari pisani in allarme

Cordoni e Tiozzo (Confesercenti Toscana Nord): "Le opere di mitigazione efficaci e tempestive. O la nostra costa sarà devastata"

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Lo spettro Darsena Europa preoccupa i balneari pisani. Con il bando di gara si apre, infatti, la strada verso la fase operativa del maxi-progetto livornese che rischia di mettere in crisi il nostro litorale, aggravando il problema erosione già storicamente presente da Calambrone a Marina. Se Palazzo Gambacorti denuncia "Ci hanno lasciato soli" (vedi intervista all’assessore Filippo Bedini uscita ieri sulle pagine del nostro giornale), oggi a lanciare l’allarme sono gli operatori e i vertici di Confesercenti Toscana Nord.

"Ho contattato personalmente il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo – afferma il presidente di Confesercenti Litorale (titolare del bagno Vittoria di Marina) Alessandro Cordoni – ho espresso le nostre preoccupazioni, le stesse che lo studio del Comune di fatto conferma e ribadisce. Mi ha garantito che sarà fatto tutto il possibile perchè vengano realizzate opere di compensazione adeguate ed efficaci. Ma rimane la preoccupazione proprio per la tempistica di questi interventi che devono essere assolutamente tempestivi. Faccio un esempio: dopo un paio di anni dalla costruzione della Darsena diventa evidente che c’è un problema erosione a nord dello Scolmatore. Ma ne passano altri 56 anni, se non di più, per individuare e far partire gli interventi di mitigazione. A quel punto il danno sarà irreversibile. E’ chiato che serve un lavoro preventivo".

E’ d’accordo anche Gianluca Tiozzo, vicepresidente area pisana (titolare del bagno Impero di Marina): "Solo dal fatto che si parla sin da ora di opere di compensazione si capisce che il danno è già messo in conto. Ci sarà. Si parla di una porzione importante di spiaggia del nostro litorale, qui il fenomeno dell’erosione si sommerà tra l’altro a quella in atto da sempre nella parte nord causata dal mancato apporto solido da parte dell’Arno. Marina di Pisa è devastata e ancora oggi non ci sono soluzioni definitive, il dibattito è ancora aperto. La richiesta è quindi quella di studi seri e contromisure adeguate, da mettere in atto subito, prima dell’avvio dei lavori, con l’obiettivo di non alterare in alcun modo l’equilibrio naturale del nostro litorale. Un litorale che vive di turismo. Nessuno vuole ostacolare lo sviluppo industriale di Livorno, ma rischiamo di perdere una fetta di economia pisana fondamentale. Tra l’altro il nostro litorale è inserito nel sistema-parco... Ma anche questo sembra non interessare a nessuno...".

Francesca Bianchi