Danni al litorale Non bastano gli studi di parte

Migration

Eleonora

Mizzoni *

La Darsena Europa è un’opera imponente con dighe che avanzano in mare per 3 chilometri oltre l’attuale linea di costa, r dalla foce del Canale Scolmatore: un impatto ambientale e paesaggistico notevole. Obiettivo è consentire l’attracco di navi portacontainers di grandi dimensioni, ritenute indispensabili per lo sviluppo del porto di Livorno. Con il 2022 è stata affidata a Fincantieri la realizzazione della “prima fase” (dragaggi e opere a mare). Le dimensioni e i costi dell’opera (previsti 866 milioni di euro) impongono una attenta valutazione. Ad esempio sulla sostenibilità economica sono stati espressi dubbi all’interno dello stesso mondo del commercio marittimo. Preoccupanti sono i rischi ambientali, primo e non unico la possibile erosione a nord de porto di Livorno. La linea di costa ha subito notevoli mutamenti in tempi storici, anche recenti, a seguito di interventi umani. Esperienze dimostrano come interventi, di misura anche ridotta rispetto alla Darsena Europa, siano capaci di peggiorare una situazione già delicata per la costa pisana. Il Comune di Pisa ha affidato alla società DHI di Genova studi preliminari, di cui attendiamo i risultati. È necessaria una indagine approfondita, autorevole e indipendente che garantisca cittadini e amministratori dai possibili danni irreversibili innescati dalla Darsena Europa, quelli ambientali e quelli per l’economia locale. Non bastano gli studi prodotti dallo stesso proponente dell’opera.

E non è significativa la richiesta di “compensazioni”: un danno irreversibile, ad esempio una spiaggia persa, non può essere compensato in alcun modo, né ambientalmente né economicamente. Un’opera che risultasse gravemente dannosa per il territorio, penalizzante per l’economia locale, di dubbia sostenibilità economica dovrebbe essere ripensata dalle fondamenta.

*Presidente Legambente Pisa