"Da noi isrealiani al sicuro. Lavoriamo per il dialogo"

Zucchi risponderà alla lettera dell’Ucei dopo il Senato accademico di oggi

"Da noi isrealiani al sicuro. Lavoriamo per il dialogo"

"Da noi isrealiani al sicuro. Lavoriamo per il dialogo"

Oggi il Senato Accademico dell’Università di Pisa, aperto a tutti i componenti della comunità accademica e non solo ai senatori, discuterà della questione israelo-palestinese e molto probabilmente approverà una o più mozioni che, secondo chi le ha lette, "rassicureranno su alcune preoccupazioni espresse dall’unione delle comunità ebraiche italiane". Solo successivamente il rettore Riccardo Zucchi, che ha deciso di aprire la seduta del Senato Accademico a tutti i componente della comunità accademica, risponderà formalmente alla lettera ricevuta da Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane.

Per ora ha preferito non fare commenti ufficiali in risposta alle critiche ricevute proprio dalle comunità ebraiche ma, stando a quanto si è appreso, avrebbe confidato ai suoi più stretti collaboratori che la polemica che è nata dopo la cerimonia inaugurale dell’anno accademico è frutto di un travisamento della posizione del rettore e "in generale del senso del dibattito che si sta sviluppando nell’Università di Pisa".

Zucchi avrebbe ribadito ai collaboratori ma anche alla squadra dei prorettori che il "rifiuto del boicottaggio e la necessità di mantenere le collaborazioni didattiche e scientifiche con le istituzioni accademiche e scientifiche di Israele, compreso il suo diritto ad esistere, non sono in discussione". Posizione che sarà espressa con chiarezza anche oggi in Senato. Infine, Zucchi è pronto a mettere nero su bianco nella lettera che invierà a Di Segni, che all’Università di Pisa "studenti di origine israeliana, ebraica, palestinese e di ogni altra etnia o religione sono parte a pieno titolo della comunità universitaria pisana" e che l’ateneo "si impegna a promuovere iniziative perché ciascuno si possa sentire al sicuro e si identifichi un terreno condiviso di rispetto dei diritti e dei valori umani fondamentali, primo fra tutti il diritto alla vita, unico possibile punto di partenza per ogni tentativo di ricomposizione", ma soprattutto che nella seduta del Senato accademico di oggi "verrà dato spazio a visioni e mozioni diverse, che verranno in quella sede ulteriormente argomentate e discusse" e quindi che "non esiste quindi alcuna volontà di rinnegare lo spirito della cerimonia del settembre 2018". Gab. Mas.