Covid, il virologo: "Non è ancora finita: grave pericolo varianti"

Il professor Menichetti e l’aumento dei contagi (tornati adesso in tripla cifra): "La pressione sull’ospedale per ora resta stabile"

Il professor Francesco Menichetti, virologo e primario di Malattie Infettive

Il professor Francesco Menichetti, virologo e primario di Malattie Infettive

Pisa, 12 febbraio 2021 - Per la terza settimana consecutiva Pisa e la sua provincia registrano un incremento dei contagi da Coronavirus. Se dal 18 al 24 gennaio avevamo raggiunto – dopo mesi di drammatici sacrifici – il punto più basso della seconda ondata (con una media giornaliera di +40 casi al giorno), ieri si registra un tremendo ritorno alla tripla cifra: +112 infetti. Un aumento rilevante riscontrabile anche dal rapporto coi tamponi effettuati. Fra l’altro non era mai avvenuto, in questo 2021, il superamento di "quota cento".

Anzi, dobbiamo tornare indietro di parecchio tempo per trovare analogie: è il dato peggiore dall’11 dicembre. La conseguenza di simili premesse è ovvia: l’attuale settimana risulta essere la peggiore dell’anno con un incremento percentuale medio del 10% dei casi rispetto agli scorsi sette giorni. Vi è un solo aspetto positivo da registrare e lo facciamo ben volentieri: lo zero nella casella decessi (non accadeva da giovedì scorso).

«Andiamo verso la zona arancione – ammette il virologo Francesco Menichetti – ormai ne dobbiamo prendere atto. Appena le misure vengono allentate, subito il contagio riprende. E’ vero che durante le feste di Natale le cose andavamo meglio, ma una delle grandi differenze è il ritorno dei ragazzi a scuola". Resta alta quindi la soglia di preoccupazione. "Ciò che sta avvenendo – aggiunge ancora il professore – certifica quanto potevamo aspettarci: siamo ancora in ballo. Non possiamo ritenerci tranquilli, anzi dobbiamo continuare a lottare e osservare le regole con rigidità". Con una terribile spada di Damocle che incombe: "Le ‘varianti’ rappresentano un pericolo – aggiunge Menichetti –. Quello che è avvenuto in Umbria, e che ha sfiorato la Toscana a Chiusi, è una minaccia reale che potrebbe provocare anche guai molto seri".

Per fortuna, però, la pressione sugli ospedali non è ancora salita ai livelli di guardia: "Siamo intorni ai 50-51 ricoveri – spiega ancora –, ma mentre nelle scorse settimane assistevamo ad una graduale e lenta discesa, oggi questa si è interrotta. La situazione è stabile, rischia anzi di accrescere se l’indice di contagiosità non dovesse calare".