"Il Covid non è sparito con un decreto"

Emiliano Carlotti, presidente provinciale dell’ordine delle professioni infermieristiche di Pisa: "In ospedale ancora criticità"

Reparto Covid (foto di repertorio)

Reparto Covid (foto di repertorio)

Pisa, 5 maggio 2022 - "Se è vero che la curva dei contagi nella popolazione tende a diminuire, è altrettanto vero che la stessa sul personale sanitaria cala, ma in modo nettamente più lento e quindi mantiene una pressione sul sistema complessivo dell’organizzazione sanitaria. Per questo continuiamo a chiedere un costante confronto con l’Aoup per far fronte alle criticità". Parola di Emiliano Carlotti, presidente provinciale dell’ordine delle professioni infermieristiche di Pisa.

D’altra parte sono i numeri forniti dai sindacati, e relativi agli ultimi giorni, a fotografare una situazione problematica in ospedale: in pneumologia, reparto Covid da 2 anni, con posti letto costantemente occupati anche nella sub intensiva, si contano 5 infermieri attualmente positivi al virus (ovvero un turno completo) e ciò significa, argomentano ancor ai sindacati, predisporre turni con un infermiere in meno su ciascun turno. La situazione non è tanto diversa in medicina d’urgenza universitaria (anch’esso reparto Covid) con 3 Oss attualmente positivi, e in Malattie infettive (quasi tutti i ricoverati sono pazienti Covid) dove risultano positivi 3 infermieri e 3 Oss positivi. Situazione meno grave, ma ugualmente problematica anche a Cardiologia 1 (3 positivi), Neurologia (altri 3) e traumatologia (2 infermieri contagiati).

"Non siamo ciechi, né sordi - sottolinea Carlotti - e sappiano quali sono stati gli sforzi fatti dalla Regione per recuperare un gap che si protraeva da troppi anni cercando di far fronte all’emergenza sanitaria, ma servono ulteriori risorse per garantire la tenuta del sistema sanitario perché non si possono continuare a chiedere sacrifici ai professionisti che da due anni fanno i conti con turni massacranti ed evidenti situazioni di stress che non sono sparite magicamente per decreto". Carlotti lo spiega con una battuta: "Lo stato di emergenza è finto, ma non credo che il virus legga i provvedimenti governativi e quindi è necessario assicurare un’organizzazione sanitaria che tenga conto della realtà e si adegui alle necessità correnti". Ecco perché, prosegue il presidente provinciale dell’Ordine delle professioni infermieristiche, "è fondamentale mantenere aperto il canale di dialogo con l’azienda ospedaliera, monitorando però la situazione per mettere in campo accorgimenti necessari in modo tempestivo". L’impennata di contagi tra gli infermieri, secondo Carlotti, "è dovuta alle situazioni di promiscuità intraospedalieri determinate dall’allentamento delle misure anti contagio, ma il momento più delicato è quello della svestizione che se fatto più volte al giorno aumenta il rischio".

Gab. Mas.