Crisi Covid, aeroporto di Pisa rischia il tracollo: "Salvare la struttura"

L’appello del sindaco, le paure di Naldi e l’ansia dei sindacati. Il primo cittadino: "Il governo intervenga urgentemente con misure di sostegno"

Pisa, l'aeroporto Galilei

Pisa, l'aeroporto Galilei

Pisa, 19 ottobre 2020 - «La pandemia sta mettendo in difficoltà il nostro aeroporto e quelli di tutta Italia e quindi faccio un appello al Governo affinché prenda in considerazione il sistema aeroportuale nazionale e quindi quello toscano, dove sono a rischio il collegamento di Pisa con il resto del mondo e quasi mille posti di lavoro che vanno preservati in ogni modo perché per la città sarebbe gravissimo perderli.

Perciò il governo intervenga urgentemente con misure a sostegno degli aeroporti". E’ l’appello lanciato all’esecutivo dal sindaco Michele Conti che ha raccolto il grido d’allarme lanciato recentemente dall’ad di Toscana Aeroporti, Roberto Naldi, secondo il quale "senza un sostegno del governo non avremmo via si scampo" e la società di gestione degli scali di Pisa e Firenze sarà costretta a drastiche riduzioni di personale licenziando i dipendenti. Naldi lamenta soprattutto una scarsa attenzione del Governo centrale al problema "visto che solo all’ultimo momento nel piano di utilizzo del Recovey Fund è spuntata la parola aeroporti ma esclusivamente per futuri investimenti, non per compensare nell’immediato le perdite attuali e tutte le previsioni ci dicono che torneremo alla situazione di traffico ante Covid solo alla fine 2023 o all’inizio del 2024".

Preoccupati anche i sindacati, tanto che il segretario aggiunto della Cisl Toscana e il segretario regionale della Fit-Cis, Ciro Recce e Stefano Boni, chiedono alla "Toscana di sfruttare il periodo di vuoto del trasporto aereo per recuperare il tempo perso in questi anni sul sistema aeroportuale, attivando una cabina di regia permanente, per portare avanti insieme i progetti di sviluppo di Firenze e Pisa".

Il calo complessivo dei passeggeri nei due scali toscani sfiora il 70% con una perdita di 9 milioni di euro dall’inizio della pandemia e i 900 dipendenti di Toscana Aeroporti sono quasi tutti in cassa integrazione. Numeri che spaventano il sindacato. "In questo quadro, in cui è colpita l’itera filiera lavorativa (i vettori, i gestori aeroportuali, il settore dell’handling, il catering, l’indotto, i lavoratori a tempo indeterminato e quelli stagionali) – osservano Recce e Boni - non bisogna però stare fermi: il sistema aeroportuale sarà fondamentale per il rilancio del turismo, quando ci sarà, così come per il mondo degli affari e per le imprese". La Toscana, secondo la Cisl, "deve avere le carte in regola per intercettare i fondi del Recovery Fund, puntando su sicurezza, efficientamento energetico, digitalizzazione, miglioramento dell’accessibilità e sviluppo dell’intermodalità. Bisogna sfruttare le misure del governo per la semplificazione delle procedure in campo infrastrutturale, sia per la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze, sia per gli investimenti sull’aeroporto di Pisa (37 milioni di euro per la realizzazione del nuovo terminal di un hub per la manutenzione aeromobili)".

«Pisa aeroporto internazionale/intercontinentale e Firenze scalo centrale nel panorama europeo - concliudono Boni e Recce - sono punti del programma elettorale di Eugenio Giani e per questo gli ch iediamo di attivare una cabina di regia permanente sul sistema aeroportuale toscano. Tocca alla Regione prendere in mano la situazione".