Pisa, 'corvo' alla Scuola Normale: veleni su un concorso

Pisa, il rettore aveva denunciato. "Le donne sono troppo ostacolate"

Scuola Normale di Pisa

Scuola Normale di Pisa

Pisa, 21 ottobre 2018 - Veleni a piene mani alla Scuola Normale dove il corvo ha preso carta e penna e diffuso ai quattro venti una lettera, rigidamente anonima, per attaccare il direttore Vincenzo Barone e spargere sospetti su un concorso ancora in corso di svolgimento.

In particolare si punta il dito contro una candidata in corsa per una cattedra importante. Nel testo riferimenti pesanti, che hanno spinto il professor Barone a mettere tutto in mano all’ufficio legale della Scuola e a inoltrare la missiva direttamente in Procura riservandosi di agire, a concorso finito, anche personalmente per i contenuti diffamatori che lo riguardano direttamente. La lettera è infatti arrivata a numerosi docenti, interni ed esterni alla Scuola e anche alla redazione pisana de La Nazione, ed è stata diffusa sia per posta ordinaria che per e-mail. E, secondo quanto trapela dall’esito dei primi accertamenti, sarebbe stato utilizzato proprio un computer in funzione dentro la prestigiosa istituzione pisana.

Il documento pare scritto da una persona molto ben informata visto che nel testo si fa riferimento a pubblicazioni scientifiche e in generale a dettagli relativi al concorso che fanno presumere un’accurata conoscenza dell’ambiente e delle notizie relative ai diversi concorrenti.

Solo pochi giorni fa il direttore della Scuola aveva denunciato pubblicamente un clima intollerabile di veleni, pettegolezzi a sfondo sessuale e mail piene di livore contro le candidate donne in corsa per un posto alla Normale. Una notizia ripresa da giornali e tv a livello nazionale.

Una situazione «pesantissima» aveva detto il professor Barone annunciando che – una volta concluse le prove attualmente in corso – non verranno più banditi nuovi concorsi per avere modo di riscrivere regolamenti di gestione delle prove ed estirpare la pianta cattiva delle calunnie, spesso anche di natura privatissima, che cresce rigogliosa nella Scuola, dalla quale sono usciti futuri premi Nobel e presidenti della Repubblica. Una battaglia, quella annunciata da Barone, contro le durissime resistenze interne e la preclusione nei confronti delle donne, sostenuta da argomentazioni «che nulla hanno a che vedere con merito, preparazione e competenza, che invece dovrebbero essere i soli parametri di giudizio alla Normale».