Corruzione e traffici illeciti di rifiuti pericolosi Arresti e perquisizioni nel distretto della moda

Inquinamento ambientale e controlli "ammorbiditi": inchiesta dell’antimafia. Fra gli indagati anche Pieroni, Gori e la sindaca di Santa Croce

(Foto Pressphoto)

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di Carlo Baroni

PISA

Agli arresti domiciliari l’ex presidente dell’Associazione Conciatori di Santa Croce, Alessandro Francioni, l’ex direttore Piero Maccanti e l’attuale direttore Aldo Gliozzi. Basterebbe questo a dare il polso del terremoto che si è abbatutto ieri sul distretto della pelle. Ma c’è dell’altro. Tra gli indagati, a vario titolo, c’è anche la sindaca in carica Giulia Deidda. Con lei una fetta rilevante dello stato maggiore del Comprensorio, sia all’epoca dei fatti contestati che oggi: Franco Donati, ex presidente dell’Associazione Conciatori; Nicola Andreanini, direttore di Aquarno; Silvia Rigatti, vice presidente di Aquarno; Lorenzo Mancini, presidente di Aquarno; Cristina Brogi, capo impianto trattamento acque in Aquarno; Antonio Lasi, capo impianto trattamento fanghi in Aquarno; Fabrizio Veridiani, direttore tecnico del Consorzio Depuratore di Santa Croce Spa; Francesco Lerose (in misura cautelare in carcere), gestore dell’impianto inerti a Pontedera; Manuel Lerose, gestore dell’impianto di riciclaggio inerti di Bucine (finito agli arresti domiciliari); Annamaria Faragò, responsabile della gestione amministrativa delle aziende riconducibili alla famiglia Lerose (destinataria degli arresti domiciliari); Edo Bernini, direttore della direzione ambiente ed energia della Regione; Ledo Gori; Andrea Pieroni, consigliere regionale, Alberto Benedetti, consulente dell’Associazione Conciatori; Maila Famiglietti, attuale presidente dell’Associazione Conciatori e vice presidente all’epoca dei fatti. Tutti finiti, con posizioni diverse, dentro un’inchiesta che, per gli inquirenti, ha portato alla luce un sistema radicato di illeciti con in mezzo la politica, asservita e sodale, per ammorbidire o eludere i controlli, per concludere con la pubblica amministrazione accordi favorevoli o spingere nomine a capo degli enti di controllo "graditi" al sistema.

I reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e all’inquinamento ambientale, all’impedimento del controllo da parte degli organi competenti: abuso d’ufficio in concorso e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. L’indagine, denominata "Keu" (dal nome dell’inerte derivante dal trattamento dei fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli), è stata condotta, su delega della Procura distrettuale antimafia di Firenze, dai carabinieri del gruppo forestale di Firenze, del nucleo operativo ecologico di Firenze e della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Firenze. Il distretto di Santa Croce è stato epicentro di un filone di un’articolata operazione che ha stroncato in Toscana più attività criminali – solo alcune, riconducibili alla ‘ndrangheta – dal traffico di cocaina, al controllo di lavori stradali, allo smaltimento illecito di rifiuti nelle concerie.

E’ quest’ultimo segmento quello che ha travolto ieri il Comprensorio e nel quale, alcuni soggetti all’epoca dei fatti a a capo dell’Associazione Conciatori – Maccanti, Donati e Francioni – avrebbero rappresentato, spiegano gli investigatori, il fulcro decisionale di tutto il sistema indagato tanto da essere ritenuti i promotori dell’associazione per delinquere.

Per l’accusa, le ceneri di risulta dei rifiuti conciari classificati ‘Keu’, altamente inquinanti, sarebbero state miscelate con altri materiali e riutilizzate in attività edilizie. Circa 8mila tonnellate di rifiuti contaminati sarebbero stati usati nella realizzazione del quinto lotto della Strada 429. Il sistema che per l’accusa era stato messo in piedi, annoverava nel sodalizio la politica. E un ruolo particolare lo avrebbe rivestito Deidda, alla quale è contesto di aver svolto un ruolo di raccordo tra politica ed imprenditori, attivandosi in prima persona per fare in modo che ai vertici degli enti di controllo e degli uffici con compiti autorizzativi sulle attività di Aquarno, arrivassero persone gradite. Il gip di Firenze ha applicato la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese e ricoprire incarichi direttivi nelle imprese a Franco Donati, Nicola Andreanini, Silvia Rigatti, Lorenzo Mancini, Cristina Brogi, Antonio Lasi e Fabrizio Veridiani.