Covid, allarme per un focolaio di origine balcanica

Il monito lanciato dall’infettivologo Menichetti: "Sta accadendo a Pomarance. Serve un filtro nei rientri da Paesi esteri, anche via terra"

Un reparto Covid (foto d’archivio)

Un reparto Covid (foto d’archivio)

Pomarance (Pisa), 2 luglio 2020 - Un ‘piccolo cluster’, per dirla con le parole del professor Francesco Menichetti, direttore dell’unità operativa di malattie infettive dell’Aoup: un focolaio che si sta diffondendo nel borgo di Pomarance che, dal 14 luglio a ieri, ha fatto registrare sei casi di positività al Covid-19 con un totale di tre ricoveri per polmonite. I primi due casi di metà luglio, collegati fra loro, riguardano una nonna ed un nipotino rientrati dall’Albania, entrambi guariti con negativizzazione virale. Per quanto riguarda invece gli ultimi episodi, stiamo parlando di tre casi collegati fra loro (uno registrato il 30 luglio, con la positività di una persona di 60 anni, gli altri due risalenti al 31 luglio, con la positività di due persone, di 67 e 73 anni) e di un ultimo caso (registrato ieri) di una persona di 69 anni positiva al tampone, ma che non risulterebbe in stretta correlazione con i tre casi conclamati nei giorni precedenti. Attualmente, sono due, un uomo ed una donna, i residenti di Pomarance ricoverati in ospedale a Pisa con polmonite.

«A Pomarance c’è, evidentemente, un piccolo cluster di origine balcanica che si è diffuso fra i residenti – spiega il professor Menichetti – quel che colpisce è il fatto che si stanno riaffacciando le polmoniti, che prima non si vedevano. Non abbiamo superato il virus, ci stiamo convivendo. In questo momento ci troviamo in una finestra temporale che possiamo definire limitata, perché se dall’estero rientrano persone che diffondono il contagio in una comunità, si registrano nuovi casi. E assistiamo a nuovi casi di malattia, non solo di infezione. Serve massima attenzione – è il monito che lancia Menichetti – così come serve un filtro nei rientri da Paesi esteri, anche via terra. Servono inoltre una grande sorveglianza territoriale e ospedali ‘reattivi’, capaci di attivare percorsi Covid con la rete delle malattie infettive". In Alta Valdicecina, ricordiamo, i primi di marzo si erano affacciati i primi casi di positività della provincia di Pisa, collegati fra loro attraverso una ‘filiera’ di infezione che si era scatenata da ambienti di riunioni sanitarie. "Saranno intensificati i controlli delle forze dell’ordine per il rispetto delle norme – annuncia la sindaca di Pomarance Ilaria Bacci - Con la massima prudenza si raccomanda a chiunque abbia sintomi simil influenzali anche lievi di telefonare tempestivamente al proprio medico di base negli orari di servizio o alla guardia medica negli altri orari e giorni. La Asl sta eseguendo i necessari controlli di screening ed intensificherà il numero dei tamponi anche a scopo precauzionale".