Consegnate le nove proposte per mettere al bando i criminali di guerra

Docenti, dottorandi e ricercatori della Scuola Sant’Anna hanno consegnato ieri al presidente della Camera, Roberto Fico, prima che la terza carica dello Stato concludesse la sua giornata pisana con una visita alla Normale, un documento contenente 9 proposte nella speranza che il Parlamento possa recepirle, ha spiegato il docente di Diritto internazionale, Andrea de Guttry, ideatore dell’iniziativa che ha visto il coinvolgimento anche di altri accademici italiani, "e imprimere una svolta nel segno della modernità all’impegno del nostro Paese per la pace: tra le principali proposte c’è l’introduzione della cosiddetta giurisdizione universale che consentirebbe anche ai magistrati italiani di perseguire persone anche di altre nazionalità che abbiano compiuto o siano sospettate di averlo fatto crimini contro l’umanità. "Il nostro - ha spiegato de Guttry - è contributo molto concreto che riteniamo sia la migliore interazione tra il mondo dell’accademia e il mondo delle istituzioni. Mi piace ricordare che abbiamo suggerito a Fico di chiedere al Parlamento di adottare un ordine del giorno per non ammettere sul territorio italiano presidenti di Stati che sono accusati di aver commesso crimini contro l’umanità. Significa che l’Italia se adotterà questa risoluzione non ospiterà più persone come Putin o come i responsabili del suo regime e sarebbe un segnale fortissimo nei confronti degli altri Parlamenti, ciò non preclude la possibilità di parlare con Putin ma andiamo a Mosca e non lo facciamo venire in Italia per dare un segnale forte nell’isolamento nel quale si trova". Secondo la rettrice Sabina Nuti, il lavoro svolto dalla Sant’Anna, "sostiene la prospettiva del diritto che è la prospettiva della nostra civiltà. Ritengo sia un momento importantissimo per dare il primato a questa prospettiva rispetto alla violenza e all’aggressione perché il rispetto delle persone passa proprio attraverso la prospettiva del diritto". Il dossier dell’istituzione accademica pisana infatti, si sofferma, anche sotto il profilo legislativo, sul tema dell’accoglienza-profughi, quanto mai attuale in questi giorni, chiedendo di "convertire in legge il decreto del 28 febbraio incrementando i posti disponibili nel sistema di accoglienza e integrazione e precisando che l’accoglienza sia garantita a tutte le persone sfollate dall’Ucraina (indipendentemente dalla cittadinanza)".