Da due settimane nessuna traccia di lei. La scomparsa di Claudia è un mistero fitto

Si indaga in ogni direzione, anche su una possibile aggressione. Intanto le ricerche sono ancora senza esito. Ultima traccia lungo il fiume

Claudia Meini

Claudia Meini

Cascina (Pisa), 5 aprile 2020 - Una donna in pigiama e ciabatte. Una fuga nel buio. Il freddo della notte. Nessun avvistamento che abbia trovato riscontri a Calci come in Valdera, e le ricerche in Arno con esito negativo. Le indagini sulla scomparsa di Claudia Meini, 40enne di Cascina, sono entrate in uno spettro ancora più ampio, a trecentosesanta gradi. Dove nessuna pista, si apprende, è esclusa, compresa quella del malore che potrebbe averla colta nel suo vagare.

E tutte le ipotesi, a vario titolo, sono in piedi. Compresa quella che la donna, scomparsa da Cascina il 23 marzo scorso in preda all’angoscia per la pandemia Covid-19, nella sua fuga all’imbrunire, possa aver incontrato qualcuno che le ha offerto un passaggio, le ha fatto del male e poi l’ha fatta sparire. Anche se al momento si tratta, ovviamente, solo di congetture.

E sennò, cos’è successo a Claudia nei minuti o nelle ore successive il suo allontanamento da casa? I militari dell’Arma – coordinati da Fabio Pelosi, sostituto procuratore della Repubblica di Pisa, titolare del fascicolo - continuano a mostrare in giro la foto della donna, a sentire persone, a scavare a tutto campo nella vita della quarantenne e nelle sue paure, partendo dagli unici due punti fermi: la donna è stata vista fuggire dalla madre che non è riuscita a fermarla; e la traccia, individuata dai cani molecolari, che hanno fiutato la pregressa presenza della 40enne sull’argine dell’Arno.  

L’esito negativo delle ricerche nel fiume - scandagliato all’altezza di San Casciano - ha aperto altri potenziali scenari, tutti oggetto di verifiche. Non si esclude neppure che qualcuno possa averle offerto riparo e che continui a farlo nonostante venga cercata come scomparsa. Che la stia aiutando a nascondersi, se davvero lei voleva farlo proprio per l’ansia che la tormentava per il Coronavirus. Che questo era il timore della donna l’hanno detto i familiari stessi agli inquirenti.  

L’appello con le foto, carico di affetto, del fidanzato attraverso i social – ha avuto oltre 3mila 800 condivisioni – ha esteso ad una comunità molto ampia il profilo della scomparsa in modo da poterla ritrovare e riportare a casa dove ogni giorno che passa aumentano i timori che alla donna possa esserle accaduto qualcosa di grave. A cercarla, ancora, dopo più di dieci giorni, ci sono anche molti volontari. Che la 40enne sia in difficoltà e non sappia come fare ritorno? O invece da sola è riuscita ad allontanarsi e si trova fuori dalla provincia di Pisa? Ipotesi, quest’ultima, in piedi, certo. Ma qualcuno l’avrebbe notata di certo in stazione o su un bus, in pigiama e ciabatte. Si tenderebbe ad escludere che possa essersi cambiata d’abito. Il "giallo" di Cascina è tutto in piedi.